Averna, Campari, Illva Saronno

Illva Saronno acquisisce Amaro Averna e Zedda Piras da Campari

L’operazione da 100 milioni di euro rafforza il portafoglio premium del gruppo e rientra nella strategia di razionalizzazione di Campari
Averna, Campari, Illva Saronno

Illva Saronno Holding annuncia l’acquisizione di Amaro Averna e del mirto Zedda Piras da Campari Group per un corrispettivo complessivo di 100 milioni di euro. L’operazione prevede il trasferimento del 100% di NewCo e del magazzino dei prodotti finiti, in assenza di cassa o debito finanziario. Il closing è atteso entro la prima metà del 2026.

Con l’operazione, Illva Saronno (proprietaria, tra gli altri, di Disaronno, Tia Maria e delle storiche cantine siciliane Florio, Corvo e Duca di Salaparuta) rafforza il proprio posizionamento nel mercato globale degli spirits, ampliando un portafoglio presente in oltre 160 Paesi.

AVERNA E ZEDDA PIRAS NEL PORTAFOGLIO ILLVA SARONNO

Fondato nel 1868, Amaro Averna è uno degli amari italiani più riconosciuti a livello internazionale, con il 70% delle vendite all’estero e una presenza consolidata in Stati Uniti, Germania e Austria. Zedda Piras, storico marchio del mirto sardo, mantiene un forte radicamento nel mercato italiano. L’integrazione dei due brand rafforza la gamma premium del gruppo e apre a nuove sinergie commerciali e distributive.

UNA STRATEGIA DI CRESCITA DI LUNGO PERIODO

L’acquisizione si inserisce in un percorso di espansione avviato da oltre un decennio, iniziato con Tia Maria (2009) e proseguito con Sagamore Rye Whisky (2023) ed Engine Gin (2024). La crescita non organica include anche la diversificazione negli ingredienti per gelato con Disaronno Ingredients. Oggi Illva Saronno registra ricavi consolidati per circa 400 milioni di euro e oltre 800 dipendenti a livello globale, con società operative in Usa, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio, India e Italia.

Il Ceo Marco Ferrari sottolinea come l’operazione rappresenti un passo decisivo nel rafforzamento del ruolo di Illva Saronno come player globale degli spirits, con benefici attesi nei mercati chiave di Usa, Germania e Italia.
Per Simon Hunt, Ceo di Campari Group, la cessione rientra nella strategia di razionalizzazione del portafoglio, volta a concentrare gli investimenti su iniziative ad alto impatto strategico. Campari, che conta oltre 50 marchi premium e super premium, conferma l’obiettivo di sostenere la crescita dei brand tramite partner solidi e specializzati.

CAMPARI SI RIFOCALIZZA SU BRAULIO

L’operazione si inserisce inoltre nel piano di semplificazione del portafoglio di Campari, che individua in Braulio il brand prioritario nella categoria degli amari.

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