Nel 2012, le esportazioni di formaggi italiani nel mondo hanno superato per la prima volta la boa delle 300mila tonnellate, ossia il +7,4% sul 2011. Secondo le stime di Assolatte, l’export complessivo di formaggi è arrivato a quota 302.500 tonnellate, con una crescita appunto del 7,38% rispetto al 2011. Anche a valore il bilancio è in crescita: le esportazioni di formaggi hanno registrato un giro d’affari che ha sfiorato i 2 miliardi di euro, il 4,1% in più che nel 2011. Il consuntivo 2012 conferma un trend di lungo periodo: infatti la crescita delle vendite all’estero dei formaggi italiani prosegue da anni. Dal 2000 a oggi il volume è cresciuto del 77 per cento. Solo nell’ultimo decennio è aumentato del 50 per cento. Nella classifica dei mercati più importanti, spiccano Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito, che nel 2012 hanno assorbito complessivamente 160mila tonnellate (pari al 53% delle esportazioni italiane a volume), mettendo a segno una crescita del 4,9 per cento. Il maggior mercato di sbocco della produzione casearia italiana resta la Francia, che nel 2012 ha assorbito 63.600 tonnellate. Va segnalata anche la performance particolarmente brillante della Germania, dove le vendite di formaggi italiani hanno messo a segno un +9,18% in quantità, arrivando a sfiorare le 40mila tonnellate. Anche i Paesi emergenti, peraltro, hanno dato un importante contributo alle performance del 2012. A partire dai Mist (sigla per Messico, Indonesia, Corea del Sud e Turchia), dove nel 2012 l’export dei formaggi italiani è cresciuto del 27,8%, superando le 3.700 tonnellate.
Formaggi, l’export 2012 supera 300mila tonnellate (+7,4%)
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