Parmalat, fatturato netto 2012 a +16,4%

Parmalat, fatturato netto 2012 a +16,4%

Il 2012 è stato il miglior anno nella storia del gruppo Parmalat: così il gruppo di Collecchio (Pr) – nel primo anno di gestione Lactalis al 100%, in attesa dell’assemblea dei soci lunedì 22 aprile prossimo – sottolinea i risultati più che positivi raggiunti in termini di margine operativo lordo e di generazione di cassa da gestione operativa. Malgrado la crisi delle grandi economie, il gruppo è riuscito a crescere grazie alle performance nei mercati emergenti e a una ritrovata centralità della vocazione industriale nella gestione del business, che ha permesso di migliorare la propria capacità competitiva nei Paesi maturi. Con l’acquisizione di Lag-Lactalis American Group – operazione peraltro alquanto controversa, e sotto la lente del Tribunale di Parma (che ha nominato come commissario ad acta Angelo Maneresi) – il nuovo management di Parmalat ha voluto garantirsi una crescita più interessante del portafoglio con l’ingresso nel mercato statunitense, il maggiore per il lattiero-caseario a livello mondiale. Con le sinergie sviluppabili con Lag nel breve e nel medio periodo, l’azienda mira a rafforzare la posizione competitiva anche in Canada, il Paese più rilevante per il gruppo in termini di fatturato e margini.
Nell’esercizio 2013 Parmalat intende proseguire nella realizzazione di tutti i progetti e delle iniziative avviate nel 2012, “nella ritrovata consapevolezza di essere un importante operatore italiano con rilevanza internazionale nel settore dairy e parte di un gruppo che rappresenta una delle più grandi realtà del settore a livello mondiale”. Focus particolare sul “miglioramento della capacità di reazione e di adattamento alla continua evoluzione degli scenari nei diversi Paesi, attraverso un percorso di innovazione e di ottimizzazione dei processi”.
Il fatturato netto di Parmalat a a livello aggregato è pari a 5.227,1 milioni di euro, in aumento di 735,9 milioni (+16,4%) rispetto ai 4.491,2 milioni del 2011: un risultato che, secondo la nota ufficiale del gruppo, rappresenta il livello più alto di fatturato nella storia di Parmalat. La variazione a perimetro costante – ossia escludendo l’effetto derivante dal consolidamento di Lactalis American Group Inc (e controllate), Lactalis do Brazil e Lactalis Alimentos Mexico nel secondo semestre 2012 – risulta pari a 348,8 milioni di euro (+7,8%).
L’utile operativo netto del gruppo è pari a 219,9 milioni di euro, in aumento di 20,5 milioni rispetto ai 199,4 milioni del 2011. Il risultato include un miglioramento della gestione industriale, a perimetro costante, pari a 18,6 milioni di euro, ed un minor contributo della gestione non ricorrente per 53,4 milioni. Nel 2012 i proventi da transazione sono stati pari a 9,6 milioni di euro (rispetto ai 55,8 milioni nel 2011, comprensivi dell’ammontare derivante dall’assegnazione del 22,64% di Bonatti spa). L’utile del gruppo è pari a 172,2 milioni di euro, in aumento di 1,8 milioni rispetto ai 170,4 milioni del 2011. Il risultato è dovuto ad un miglioramento della gestione industriale a fronte di un minor contributo della gestione non ricorrente.
L’utile dell’esercizio è pari a 143,2 milioni di euro, in diminuzione di 45,5 milioni, rispetto ai 188,7 milioni del 2011. La variazione è determinata dai minori introiti da dividendi da partecipate (- 41,5 milioni di euro, principalmente per i minori dividendi ricevuti dalla controllata Parmalat Canada Inc., a seguito della definizione della controversia con Ontario Teachers Pension Plan Board) e dal minor valore delle transazioni che hanno inciso sull’utile operativo netto, solo in parte compensati dal minor carico fiscale (15,9 milioni di euro).
La crescita è dovuta soprattutto all’incremento dei prezzi di vendita avviato nel 2011 nei principali Paesi, ai maggiori volumi di vendita registrati in Australia, Russia e Africa e al deprezzamento dell’euro nei confronti delle valute dei Paesi più rilevanti per Parmalat.
Anche per il margine operativo lordo la crescita è a due cifre: 439,2 milioni di euro a fine 2012, in aumento di 65,1 milioni di euro (+17,4%) rispetto a 374,1 milioni dell’esercizio precedente. La variazione a perimetro costante risulta pari a 18,6 milioni di euro (+5%). Un incremento attribuibile appunto all’aumento dei prezzi di vendita, al contenimento dei costi di struttura e al deprezzamento dell’euro nei confronti delle valute di alcuni Paesi, parzialmente compensati dal rincaro di alcuni fattori produttivi.
ITALIA In Italia, il fatturato netto si attesta a 942,1 milioni di euro (978,6 milioni nel 2011), in calo del 3,7%, a causa soprattutto della sensibile contrazione dei consumi nelle categorie in cui Parmalat opera e della crescente preferenza dei consumatori verso le private label. Il margine operativo lordo risulta pari a 93,6 milioni di euro, in diminuzione del 2,6%, rispetto ai 96,2 milioni di euro del 2011, anche a seguito di un aumento, nell’ultima parte dell’esercizio, della materia prima latte, non completamente recuperato per la forte pressione sui prezzi che caratterizza il mercato. Parmalat ha mantenuto la propria posizione di leader nel mercato del latte e della panna uht mentre ha fatto registrare un leggero calo della quota di mercato nel latte pastorizzato e nei succhi di frutta. Il Gruppo, a conferma del proprio impegno, ha avviato un programma di innovazione e di investimento per meglio affrontare un contesto di mercato difficile e molto competitivo.
CANADA In Canada, il fatturato netto ha raggiunto i 1.718,9 milioni di euro a fronte dei 1.628,3 milioni del 2011 (+5,6%). Il margine operativo lordo si attesta a 162,7 milioni di euro, in crescita rispetto ai 155,3 milioni del 2011 (+4,8%). La consociata opera in un contesto altamente competitivo e consolida le proprie quote in tutti i segmenti del mercato dei formaggi, rimanendo leader in quello degli snack cheese. Anche in quello dello yogurt, Parmalat mantiene le proprie posizioni grazie al lancio di nuovi prodotti e a un’efficace attività di comunicazione. Nel corso dell’esercizio si rileva un apprezzamento della valuta locale (dollaro canadese) pari al 6,7% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo dell’anno precedente, l’impatto cambio sul fatturato è pari a 114,8 milioni di euro, sul margine operativo lordo è pari a 10,9 milioni di euro.
AUSTRALIA In Australia si registra un fatturato pari a 982,2 milioni di euro, in aumento del 14,1% rispetto al 2011; il margine operativo lordo, pari a 77 milioni di euro, mostra una performance di crescita molto significativa (+20,6%) rispetto al 2011. Un risultato attribuito principalmente alla diminuzione del costo della materia prima latte e al buon andamento delle categorie a maggior valore aggiunto a cui si accompagna una significativa riduzione dei costi fissi di produzione. Parmalat rafforza la propria leadership nel mercato del latte pastorizzato e mostra un trend particolarmente favorevole in quello dello yogurt. Grazie all’apprezzamento della valuta locale (dollari australiani) pari all’8% rispetto al cambio applicato nello stesso periodo del 2011, l’impatto cambio sul fatturato è pari a 78,4 milioni di euro, sul margine operativo lordo è pari a 6,2 milioni di euro.
AFRICA In Africa, area che include Sud Africa, Zambia, Mozambico, Botswana e Swaziland, il fatturato netto, espresso in euro, si attesta a 439,3 milioni, in aumento del 6,5% rispetto ai 412,5 milioni dello scorso anno. Il margine operativo lordo ammonta a 36,3 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 41,3 milioni del 2011 (-12,2%). Parmalat in Sud Africa, Paese più importante dell’area, registra un incremento dei costi dei fattori produttivi e di distribuzione, dovuto a effetti inflattivi, non compensato totalmente da un corrispondente rialzo dei prezzi di vendita a causa della forte competitività. La consociata sudafricana conferma la propria leadership nei mercati del latte aromatizzato e dei formaggi.
STATI UNITI Negli Stati Uniti d’America, il più importante mercato del dairy a livello mondiale, Parmalat, a seguito dell’acquisizione di Lactalis American Group Inc (e relative controllate), ha conseguito una posizione competitiva di rilievo. I dati della consociata sono consolidati nel bilancio 2012 per il secondo semestre. Il fatturato netto si attesta, nel secondo semestre, a 387,1 milioni di euro, in crescita dell’8,1%, rispetto ai 358 milioni (dati 2011 pro-forma) soprattutto per il buon andamento del canale food service. Il margine operativo lordo, pari a 46,7 milioni di euro, è in crescita (+27,3%) rispetto ai 36,7 milioni del periodo precedente (dati 2011 pro-forma) grazie principalmente al buon andamento della categoria formaggio nel canale retail, al rinnovo della gamma mozzarella e ricotta e al processo di transizione che coinvolge il marchio Galbani. Le vendite e la redditività di Lag beneficiano anche delle maggiori produzioni dei derivati della lavorazione dei formaggi, il cui prezzo di mercato è risultato in aumento.
SUD AMERICA L’area del Sud America include le consociate Venezuela, Colombia, Ecuador, Paraguay e, a partire dal terzo trimestre 2012, le attività acquisite in Messico e Brasile. Il fatturato netto dell’area è in forte crescita (+28,7%) e si attesta a 588,5 milioni di euro rispetto ai 457,4 milioni dell’anno precedente. Il margine operativo lordo presenta una contrazione (-14,1%) e risulta pari a 25,4 milioni di euro (29,6 milioni nell’anno precedente). Tale risultato è dovuto principalmente all’andamento della consociata venezuelana dove si è registrato un aumento del costo dei fattori produttivi, in particolare materia prima latte e lavoro. A causa della regolamentazione governativa cui sono soggette le principali categorie merceologiche, Parmalat non ha potuto compensare tali incrementi con un adeguamento dei prezzi di vendita.
RUSSIA In Russia, il fatturato netto è pari a 106,9 milioni di euro con un incremento del 14,6% rispetto all’anno precedente (93,3 milioni); la redditività mostra un miglioramento molto significativo (+54,6%) passando da 7,5 milioni di euro del 2011 a 11,6 milioni nel 2012, a seguito dell’adeguamento dei prezzi di vendita effettuato a partire dal secondo trimestre 2011 e della riduzione del costo della materia prima. La consociata, grazie a un’incisiva politica commerciale, mirate attività promozionali e un accresciuto portafoglio clienti, ha consolidato le proprie quote di mercato in un contesto generale di rallentamento dei consumi.

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