Così San Benedetto dribbla la crisi e le multinazionali

Così San Benedetto dribbla la crisi e le multinazionali

In un’intervista esclusiva il presidente Enrico Zoppas ha svelato a Food  la sua strategia per crescere in un settore come quello delle bibite, che sta registrando il maggior crollo degli ultimi vent’anni. Ecco un’anticipazione. La versione integrale è pubblicata su Food di marzo 2014.

Avete un modello di business che funziona molto bene: qual è la sua peculiarità?

Siamo l’unica realtà del settore in grado di unire l’esperienza nella costruzione meccanica di impianti industriali a quella di produttori di acqua e bevande. Questo ci ha consentito di adattarci con velocità e flessibilità ai vari mercati che affrontiamo. Di offrire prodotti e servizi su misura per ogni cliente e per ogni paese. Di cambiare strategia in corsa, quando ci accorgiamo che la domanda chiede qualcosa di nuovo. Abbiamo una gamma talmente vasta di offerta che possiamo accelerare su un prodotto e rallentare su un altro a seconda della risposta del mercato. Quale altro produttore oggi è in grado di farlo?

Restando in tema di competizione allargata, oggi esportate in circa 100 Paesi e avete più volte dichiarato di voler accelerare l’espansione sui mercati internazionali: quale quota di fatturato volete realizzare all’estero e in che modo?

Approcciamo l’estero seguendo due diverse modalità. La prima è l’export diretto, che oggi rappresenta circa il 6% dei nostri volumi totali e il 7% in valore pari a 42 milioni di euro di fatturato. Su questo fronte stiamo crescendo a doppia cifra e nei primi due mesi dell’anno abbiamo raggiunto un incremento record del 49%! L’obiettivo è arrivare in due anni a realizzare all’estero il 20% del nostro fatturato.

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