
Ha cominciato vendendo libri online. Ora nella sua offerta c’è persino il noleggio di una capra per estirpare l’erba in giardino. Oppure la rimozione della neve dal proprio viale d’ingresso, o ancora il montaggio di un lavandino. In tutto 700 servizi diversi, dai più ordinari a quelli decisamente originali. A Jeff Bezos, l’idea di proporre sul marketplace, oltre a milioni di oggetti, anche le prestazioni di professionisti qualificati, è venuta considerando le innumerevoli richieste di supporto tecnico che ogni giorno arrivano dai suoi clienti. Chi acquista per esempio un televisore, non sempre è in grado di installarlo autonomamente. Allo stesso modo, il proprietario di un nuovo pianoforte potrebbe aver bisogno di un corso per imparare a suonarlo. Insomma, un mercato potenzialmente illimitato in cui si inserisce Amazon Home Services, attualmente attivo in 15 città degli Stati Uniti. Il sistema è molto simile all’ecommerce dei prodotti, ma con la differenza che il pagamento avviene a intervento ultimato, mentre prezzo e tempi sono pattuiti preventivamente. Un’operazione, quest’ultima, in alcuni casi piuttosto complessa, soprattutto se si considerano le tante variabili in gioco. Per questo l’interfaccia elettronica, al momento della transazione, sottopone l’acquirente a una serie di domande specifiche sul lavoro richiesto, prima di definire il compenso e le condizioni, riducendo così al minimo il rischio di spiacevoli incomprensioni. Lo stesso zelo viene utilizzato per la selezione dei professionisti ingaggiabili, con un’attenta valutazione dei profili e delle esperienze. Solo il 3% dei candidati, infatti, diventa effettivamente partner di Amazon, ottenendo così l’opportunità di vendere le proprie competenze sulla piattaforma, dopo aver accettato ovviamente di cedere una parte dei suoi ricavi, generalmente compresa tra il 10% e il 20%. Non si esclude, intanto, che il servizio possa essere esteso in futuro anche nel vecchio continente, soprattutto se continuerà a confermare buoni risultati in termini di profitti.