Formaggi duri Dop, l’onda green del packaging non si ferma

In questo mercato la confezione può costituire un elemento distintivo e caratterizzante. Tra riciclabilità, compostabilità e riduzione dei materiali, le aziende sono molto attive. Oggi più che mai

Dai guanti alle mascherine, senza dimenticare l’incremento della domanda di alimenti monodose. Il coronavirus sembra aver riportato indietro le lancette dell’orologio sul fronte della battaglia verso la riduzione dei rifiuti. Ma non è così. Ci sono processi che, una volta avviati, non possono essere interrotti. La conferma arriva dal mondo del packaging ed è particolarmente evidente nel mercato dei formaggi duri Dop, nel quale il margine di manovra per proporre nuovi prodotti è ridotto dalla necessità di aderire al disciplinare e quindi la confezione costituisce, ancora di più che in altri mercati, un elemento distintivo importante. 

Il boom delle richieste di bustine di grattugiato o di blocchetti di formaggio intero avvolti in singole confezioni potrebbe comportare un aggravio nell’impatto ambientale del settore, ma la maggior parte delle aziende sta cercando di evitarlo, con soluzioni a ridotto impatto ambientale. 

TRIS D’ASSI TRA I MATERIALI

Per queste confezioni, ma anche per quelle di dimensioni tradizionali, le soluzioni adottate dai produttori si possono suddividere in base alle materie prime scelte. Le opzioni vanno dalla plastica alla carta, senza dimenticare i nuovi materiali compostabili. Ciascuna di queste può essere adottata in una logica di maggiore sostenibilità, a patto di farlo con le giuste modalità. Soprattutto, poi, resta importante l’impiego di soluzioni richiudibili, che riduce gli sprechi alimentari e semplifica la conservazione domestica. 

Per chi riconferma l’uso della plastica, che garantisce ottime performance sul fronte della shelf life dei prodotti, questa viene ridotta in termini di quantità. Lo attestano alcuni casi aziendali, ad esempio quello del gruppo Castelli, primo produttore di formaggi Dop ad aver introdotto la sgrammatura della plastica con l’introduzione di pack eco-friendly 100% riciclabili. Anche Latteria Soresina ha ridotto del 20% la plastica impiegata nelle buste di grattugiato. Un altro aspetto decisivo è poi la scelta di plastiche riciclabili al 100%, come accade per la linea di Parmigiano Reggiano monodose DalterFood, nella quale le confezioni da 20, 50, 75 e 100 grammi sono realizzate con film in monomateriale.

SPAZIO A NUOVE SOLUZIONI COMPOSTABILI

Un altro aspetto interessante è inoltre l’aumento dell’impiego di carta, preferibilmente riciclata o derivata da fonti certificate Fsc. È il caso dei nuovi astucci proposti dal gruppo Castelli e delle nuove confezioni de L’ABC della merenda di Parmareggio

Una soluzione ancora più innovativa è quella adottata da chi sceglie di utilizzare i nuovi materiali compostabili, derivati, nella maggior parte dei casi, da scarti di lavorazioni vegetali e quindi inquadrati in una logica di economia circolare. Queste nuove confezioni, sono state per esempio utilizzate per l’incarto esterno della nuova ‘Linea blu’ di Azienda agricola Bertinelli, stampata con colori ad acqua, e possono essere smaltite direttamente nella raccolta della frazione organica.

Viene però un dubbio: i consumatori sono sufficientemente evoluti da leggere le indicazioni per lo smaltimento sulle confezioni?

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