La crisi globale non sembra aver toccato i colossi della distribuzione mondiale: i 250 maggiori retailer internazionali hanno fatto registrare per l’anno fiscale 2010 (periodo giugno 2010-giugno 2011) un incremento delle vendite del 5,3 per cento. I dati sono nettamente migliorati rispetto all’anno fiscale 2009, in cui si era registrato un leggero aumento delle vendite (+1,2%), tanto più se si considera la situazione dei mercati, con la fine degli incentivi fiscali negli Stati Uniti, la crisi nell’eurozona e le rigide politiche monetarie nei Paesi emergenti chiave.
È il dato sorprendente emerso dalla 15a edizione dello studio “Global Powers of Retailing” – realizzato da Deloitte Touche Tohmatsu Limited in collaborazione con Stores Media – in cui sono analizzati i risultati di bilancio resi pubblici dai più grandi retailer del mondo.
Secondo Deloitte, anche la profittabilità è migliorata, con un incremento degli utili netti del 3,8% del fatturato (nel 2009 era pari al 3,1%). Quasi tutti i retailer analizzati (183 su 195) hanno conseguito profitti nel corso del 2010 e più di due terzi hanno visto un miglioramento dell’utile netto. Comunque, sebbene le performance delle aziende analizzate sono state positive, i retailer dovranno fare i conti con il deterioramento dell’economia globale nel 2012.
I principali dati dei Top 250 retailers 2010 (in dollari) | |
3.94 milioni di miliardi | Vendite al dettaglio aggregate |
15.763 miliardi | fatturato medio Top250 |
3.292 miliardi | Vendite minime per rientrare nella classifica Top250 |
5,3% | Crescita delle vendite al dettaglio AF10 vs AF09 |
5,7% | Tasso di crescita composto delle vendite al dettaglio nel quinquennio 2005-2010 |
3,8% | Crescita dell’utile netto AF10 vs AF09 |
5,8% | Return on asset (redditività del capitale investito) |
1,5 volte | Composite asset turnover |
23,4% | % vendite Top250 da operazioni estere |
“La debole crescita dell’economia globale – sostiene Ira Kalish, director of Consumer Business per Deloitte Research, parte di Deloitte Servizi LP negli Stati Uniti – ha anche lati positivi: la continua attenuazione dei prezzi delle merci, per esempio, comporta per i retailer una riduzione dei costi; mentre, l’inflazione sui prezzi dei retailer in alcuni mercati può portare al miglioramento dei margini di profitto, anche in un contesto di bassa crescita. Ma il fattore più positivo in assoluto è il lungo termine. Anche se la situazione economica del mondo per il 2012 non è rosea, le previsioni di lungo termine si confermano buone. Malgrado la struttura demografica, la Cina continuerà a crescere e anche i mercati emergenti di India, Brasile, Turchia, Indonesia e parte dell’area del Sud America e dell’Africa sahariana continueranno a offrire nuove opportunità di crescita per i più grandi retailer del mondo”.
I retailer dell’America Latina, dell’Africa e dei Paesi del Medio Oriente hanno fatto segnare nell’anno fiscale 2010 la più alta crescita. Sette dei dieci più grandi retailers latinoamericani hanno registrato una crescita a due cifre delle vendite, registrando un tasso di crescita annuo del 18% nel 2010, mentre i retailer africani e del Medio Oriente hanno generato il più alto tasso di crescita relativamente al periodo 2005-2010 (+15,4%).
I tassi di crescita dei retailer europei sono superiori a quelli dell’anno fiscale 2009, benché il numero di aziende nelle top 250 sia in diminuzione (da 92 a 88 retailer nel 2010). Nel complesso, le vendite dei retailer europei sono pari a circa un terzo delle vendite dei Top250, pari a 1,13 milioni di miliardi di dollari.
Sempre secondo lo studio Deloitte, la redditività è migliorata in ogni settore merceologico, i retailer della moda continuano però a mostrare le performance migliori, realizzando un margine di profitto pari a 7,7%, in linea con la crescita complessiva delle vendite che ha registrato +7,4%, entrambi dati superiori alla media dei top250. Anche il settore dei Fast Moving Consumer Goods (beni di largo consumo) solitamente con redditività molto limitate, anche quest’anno ha registrato un miglioramento nelle vendite del 5,2% rispetto all’anno precedente.
Nella Top 10 Retailer da segnalare l’ingresso di Walgreen Co, salito dall’undicesima alla nona posizione, e l’uscita di Target Co. Tutte le aziende della top10 registrano un incremento delle vendite rispetto all’anno fiscale precedente.
Top 10 Retailers
Azienda | Paese | Rank 2011 (giugno 2009-2010) |
Rank 2012 (giugno 2010-2011) |
Vendite AF10* (mln dollari) |
% crescita vendite AF10vs AF09 |
Cagr 2005-2010 (%) |
Wal-Mart | Usa | 1 | 1 | 418,952 | 3.4 | 6.0 |
Carrefour | Francia | 2 | 2 | 121,519 | 4.8 | 3.9 |
Tesco | UK | 4 | 3 | 92,171 | 6.7 | 9.3 |
Metro | Germania | 3 | 4 | 88,931 | 2.8 | 3.8 |
The Kroger Co. | Usa | 6 | 5 | 82,189 | 7.1 | 6.3 |
Schwarz | Germania | 5 | 6 | 79,119 | 9.4 | 9.8 |
Costco | Usa | 7 | 7 | 76,225 | 9.1 | 8.0 |
Home Depot | Usa | 9 | 8 | 67,997 | 2.8 | -2,5 |
Walgreen Co. | Usa | 11 | 9 | 67,420 | 6.4 | 9.8 |
Aldi | Germania | 8 | 10 | 67,112 | 5.2 | 5.9 |
*AF10 = periodo di riferimento giugno 2010 a giugno 2011