Pane al carbone vegetale, nessun problema consumarlo?

Tre consiglieri regionali dell’Emilia Romagna presentano un’interrogazione alla giunta per saperne di più. Possibili rischi per chi assume medicine
Pane al carbone vegetale, nessun problema consumarlo?

Pane, focacce, brioches, e panificati vari al carbone vegetale sono un diventati anche in Italia una piccola moda culinaria cavalcata, all’estero, anche da grandi multinazionali molto attente al marketing come Burger King in Giappone. Ma adesso qualcuno comincia a sollevare qualche dubbio sulla reale salubrità di questo additivo, considerato finora innocuo ma di cui si sa ben poco, in realtà. Si tratta del Movimento 5 Stelle, che in consiglio regionale dell’Emilia Romagna ha depositato un’interrogazione alla giunta firmata da Giulia Gibertoni (prima firmataria), Raffaella Sensoli e Andrea Bertani. Negli Stati Uniti, ricordano i tre, “il carbone vegetale non è autorizzato, in quanto si teme possa avere effetti cancerogeni”. Non solo: “L’uso non controllato del carbone vegetale può andare a interferire con l’uso di alcuni farmaci, compresa la pillola anticoncezionale, è sconsigliato per le persone che soffrono di appendicite e hanno ostruzioni a livello intestinale. Inoltre, chi assume medicine salvavita, come i diabetici o chi ha disfunzioni tiroidee, dovrebbe consumare il carbone vegetale a distanza di almeno 1-2 ore dalla loro assunzione”. Insomma, vi sarebbero motivazioni importanti per iniziare un serio approfondimento o quantomeno per avvertire il consumatore sulle possibili interazioni farmacologiche. Secondo l’Associazione italiana panificatori e affini (Assipan), il regolamento Ue 1129/2011 inserisce il carbone vegetale E 153 tra i coloranti vietati nella produzione del pane e di prodotti simili.

Starà adesso alla giunta raccogliere informazioni per rispondere a quesiti che sono d’interesse sia dei consumatori sia dei produttori prima che si lancino in nuove proposte magari in scala industriale che potrebbero rivelarsi un deciso boomerang in un periodo in cui c’è fibrillazione su presunte frodi che riguardano alcuni prodotti della nostra tradizione culinaria come l’olio d’oliva http://www.foodweb.it/2015/12/frodi-olio-la-risposta-del-comitato-di-assaggio-ascoe/ o sul reale profilo nutrizionale dell’quello di palma http://www.foodweb.it/2015/12/olio-di-palma-cosa-ne-pensano-i-consumatori/ .

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