Campari vende le attività dei vini cileni Lapostolle

Entrati a far parte del gruppo milanese con l’acquisizione di Grand Marnier, sono stati valorizzati 30 milioni di euro. Si attende ora la cessione della famosa villa ‘Le Cèdres
Campari vende le attività dei vini cileni Lapostolle

Coerentemente con la rifocalizzazione delle attività nel settore dei superalcolici (soft drinks a parte in Italia), il gruppo Campari ha ceduto le attività nei vini cileni Lapostolle (detenute dalla Marnier Investissments sa) che erano entrate nella sua proprietà con l’acquisizione delle attività Grand Marnier. Questa cessione arriva dopo quelle di Enrico Serafino, di Sella & Mosca e di Teruzzi & Puthod, queste ultime due società vendute da pochissimo a Terra Moretti (Bellavista, Contadi Castali) per 62 milioni di euro. Con la cessione di Lapostolle si chiude, almeno per il momento, l’esperienza di Campari nei vini fermi, restando invece l’impegno negli spumanti (Cinzano, Riccadonna, Mondoro), che hanno comunque sofferto negli ultimi tempi il calo di vendite in Russia.

UN BOTTINO DA 30 MILIONI  – Lapostolle, forte di 370 ettari in tre diversi vigneti, impianti di vinificazione, magazzino e un lussuoso residence annesso nella zona di Santa Cruz (Sud di Santiago del Cile), è stata venduta per 6,7 milioni di euro circa più l’accollo di 23,3 milioni di euro di debiti netti, per una transazione totale di 30 milioni di euro. A comprare è stata Alexandra Marnier Lapostolle, della famiglia già proprietaria del Grand Marnier, che l’aveva fondata col marito nel 1994. Marnier Chile, secondo quanto comunicato da Campari, nel 2015 ha registrato vendite nette pari a 13,6 milioni di euro con un margine operativo lordo (ebitda) pari a 1,8 milioni di euro e il corrispettivo a cui è stata valorizzata l’operazione corrisponde a un multiplo storico pari a 16,3 volte l’ebitdaBob Kunze-Concewitz, amministratore delegato del gruppo Campari, ha commentato: L’accordo per la vendita del business del vino in Cile conferma l’impegno a uscire completamente dal business dei vini fermi, in linea con la strategia volta a razionalizzare le attività non strategiche. Dall’inizio del 2016 abbiamo ceduto attività per un valore complessivo di 96 milioni di euro.

OCCHI PUNTATI SULLA VILLA REALE – Per completare la strategia di acquisizione di Grand Marnier, costata 490 milioni di euro circa, a Campari non resta che vendere la famosa villa ‘Le Cèdres’ di Saint Jean Cap Ferrat in Costa Azzurra, di proprietà della famiglia Marnier Lapostolle dal 1924 e considerata una delle abituazioni più lussuose al mondo, che fu anche dimora del Re del Belgio Leopoldo II. La villa era entrata nella transazione con cui Campari ha acquisito la Société des Produits Marnier Lapostolle, proprietaria del famoso liquore francese, secondo indiscrezioni di stampa sarebbe stata messa in vendita quest’estate per una cifra pari a circa 1,1 miliardi di dollari. Un controvalore che ha dell’incredibile, nonostante la sua unicità dovuta anche alla collezione di 15mila piante tropicali. Per contratto, se la proprietà sarà venduta prima del 30 giugno 2021, Campari incasserà fino a 80 milioni di euro e l’eventuale eccedenza sarà girata agli ex azionisti dell’azienda francese. Dopo quella data nulla sarà più dovuto ai Marnier Lapostolle. Che hanno quindi tutto l’interesse a chiudere in fretta, se le cifre in ballo sono queste.

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