Agribusiness in Piemonte

La regione è tra le più competitive per numero e qualità di cibi e vini certificati, ma anche per la capacità delle imprese di creare partnership di valore a sostegno delle filiere agroalimentari
Agribusiness in Piemonte

Secondo quanto è emerso durante il convegno ‘Agribusiness e territori, percorsi di crescita’, organizzato da Gruppo Food lo scorso ottobre, il Piemonte, con 58mila imprese rappresentative della filiera agroalimentare, è la quarta regione in Italia per impatto economico di prodotti a denominazione: 26 di cibo e 59 di vino. Tra questi spicca la Nocciola del Piemonte Igp che si colloca tra i primi dieci prodotti a denominazione d’origine nella categoria cibo per crescita nel 2020, con un incremento di 10 milioni di euro rispetto al 2019 (+36%). Passando ai vini, le province di Cuneo e Asti sono tra le prime 10 province italiane per impatto economico dei vini Dop, rispettivamente con 518 e 296 milioni di euro.

Oltre che per vino e nocciole, il Piemonte rappresenta un territorio vocato alla coltivazione di riso, mais e frutta, in particolare mirtilli, ma si distingue anche nella produzione di caffè e cioccolato. Primati, questi, che portano la regione alla ribalta anche sui mercati internazionali. Dal 2008 l’export è passato da 3,6 miliardi a oltre 7,5 nel 2021 evidenziando nel primo semestre del 2022 una crescita tendenziale del 15,2 per cento. Questa l’istantanea dell’agrifood made in Piemonte, un settore strategico per l’economia della regione e del Paese, in cui si muovono vari attori, oggi più che mai uniti e impegnati nel restituire ricchezza al territorio attraverso un nuovo modello di sviluppo che privilegia partnership di valore e punta alla transizione green e digitale.

INALPI PRESENTA IL PIANO DI SVILUPPO PER LA FILIERA DEL LATTE

Inalpi, principale player del mercato del latte, riveste un ruolo di rilevanza nazionale per la realizzazione della filiera corta e certificata del latte attuata mediante le sinergie sviluppate con la Cooperativa Compral Latte, con il Gruppo Ferrero, principale cliente di Inalpi e con il supporto di Coldiretti. Grazie a questo network locale, il gruppo conserva anche una forte identità regionale. Recentemente l’azienda si è resa protagonista di un’operazione finanziaria con Intesa Sanpaolo del valore di 90 milioni di euro per il piano di sviluppo 2021-2025. Tra gli obiettivi, il raddoppio della raccolta della materia prima, la crescita del numero di fornitori e la creazione di un modello di recupero e riutilizzo delle fonti energetiche e idriche che costituisce un importante tassello nel percorso verso una maggiore sostenibilità, oltre alla realizzazione di nuovi laboratori del centro r&s di InLab Solutions per percorsi di innovazione e di valorizzazione della materia prima.

DAMILANO, VALORE ALLA FILIERA IDRICA

All’interno della regione Piemonte, la risorsa idrica delle sorgenti minimamente mineralizzate rappresenta un’espressione importante del territorio nonché un settore strategico in termini di aziende coinvolte. Come, per esempio, il Gruppo Damilano, numero 10 in Italia per bottiglie prodotte. “Siamo sul mercato con il brand di punta Valmora e altri brand minori – dichiara Luca Ruffini, Direttore Generale Gruppo Damilano –. Si tratta di un mercato che vale oltre 2 miliardi di euro e che sviluppa grandi volumi. Il nostro obiettivo è dare sempre maggior valore alla filiera idrica e per questo stiamo lavorando a un piano di comunicazione per il 2023 per valorizzare l’origine del prodotto e il territorio di provenienza”. Ma i progetti in corso prevedono anche investimenti nello sviluppo tecnologico per aumentare la capacità produttiva in ottica sostenibile.

Luca Ruffini, Direttore Generale Gruppo Damilano

LA FILIERA DELL’ACETO DI MELE PONTI SI RACCONTA IN ETICHETTA

Dell’aceto di mele Ponti si conosce tutto, a cominciare dalle mele rigorosamente made in Piemonte: la varietà, la data e il luogo di raccolta. E questo grazie alla presenza in etichetta di un Qr-code che informa i consumatori sull’intero processo produttivo.L’intera filiera – sottolinea Giacomo Ponti, Ad Ponti è tracciabile dal meleto alla bottiglia; e grazie alla tecnologia blockchain è possibile conoscere il percorso di ogni singola mela, dal campo di raccolta alla pressatura per la trasformazione in sidro e poi in aceto di mele, fino all’imbottigliamento e alla distribuzione sui punti vendita. L’intero processo è certificato da SGS. Inoltre, stiamo studiando un sistema simile anche per l’aceto di riso che debutterà nel 2023 ed è un esempio di economia circolare. Grazie alla partnership con una riseria di Vercelli, recuperiamo parti di riso che altrimenti andrebbero eliminate”.

Giacomo Ponti, Ad Ponti

CONSORZIO PIEMONTE LAND OF WINE

Dopo il Veneto, il Piemonte è la seconda regione con le maggiori esportazioni di vino e con le sue 59 Denominazioni di Origine, di cui 18 Docg e 41 Doc, si colloca nella fascia alta del mercato. Le province di Cuneo e Asti sono tra le prime 10 province italiane per impatto economico dei vini Dop, rispettivamente con 518 e 296 milioni di euro. Insomma il patrimonio enologico del Piemonte ha un valore inestimabile, per terroir e brand che hanno fatto e fanno la storia del vino nel mondo. Nato con l’intento di promuovere e tutelare l’identità vinicola della regione, il “superconsorzio Piemonte Land of Wine rappresenta i 14 Consorzi del vino ufficialmente riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura per un totale di 44.000 ettari di vigneto.

Filippo Mobrici, Vice presidente Piemonte Land of Wine

Il vino piemontese gode di ottima salute, ma occorre spingere sul fronte del marketing dei prodotti e sulla capacità di fare sistema, oltre a cogliere le opportunità di investimento – afferma Filippo Mobrici, Vice presidente Piemonte Land of Wine –. In questo la Francia fa scuola. Tutelare e promuovere la filiera del vino piemontese significa creare nuove opportunità anche nei settori dell’hospitality e dell’enoturismo”.

FIORENTINI ALIMENTARI, LA FILIERA CORTA A SOSTEGNO DELL’INNOVAZIONE

Storico marchio piemontese, Fiorentini è un nome di spicco nel mondo dei sostitutivi e del pane e degli snack da oltre 100 anni. Durante il suo intervento, il Presidente Roberto Fiorentini, ha sottolineato lo stretto legame con il territorio e il forte interesse per la ricerca di prodotti innovativi. “Utilizziamo riso e mais, perlopiù del nord Italia; i nostri fornitori sono piemontesi, novaresi, vercellesi, pavesi, mantovani, sono fornitori con cui collaboriamo da anni e sono una garanzia di qualità. Recentemente stiamo innovando nell’area degli snack salutistici seguendo le attuali tendenze nell’ambito del rich in, low in e high protein”.

Roberto Fiorentini, Presidente Fiorentini Alimentari
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