Prezzi materie prime: +3,7% nel 2010

Prezzi materie prime: +3,7% nel 2010

I prezzi alla produzione dei prodotti agricoli sono saliti nel 3,7% nel 2010, soprattutto a causa della fiammata negli ultimi mesi dell’anno, con addirittura +16,4% lo scorso dicembre. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti, sui dati Istat relativi all’industria, che evidenzia una netta inversione di tendenza rispetto al 2009, quando si è verificato un calo del 12,4% nel 2009 nei prezzi riconosciuti alla produzione agricola. Cereali e lattiero-caseari sono i settori che hanno mostrato un sensibile recupero dopo i crolli degli anni scorsi, con un aumento rispettivamente del 10,2% e del 10%, secondo le analisi Coldiretti su dati Ismea. Una tendenza determinata dalla rivalutazione dei prezzi del frumento tenero (+21,8%), del mais (+28,6%) e dell’orzo (+25,4%). Il grano duro, però, malgrado i forti recuperi della seconda parte dell’anno, si è mantenuto in media su livelli inferiori rispetto a un anno fa (–9,8 per cento). Nei lattiero-caseari spiccano le variazioni positive del burro (+30,7%) e dei formaggi, grazie soprattutto alle spinte del parmigiano-reggiano (+25,2%) e del grana padano (+14,9%). Il 2010 si è chiuso invece in rosso per il pecorino romano, con il prezzo medio che ha accusato una flessione del 7,5% rispetto al 2009. Il settore dell’allevamento sconta un forte aumento dei costi di produzione, soprattutto a causa del rincaro di prezzo dei mangimi (+14% a novembre 2010). Il più penalizzato tra i comparti zootecnici sarebbe quello degli avicunicoli, con il pollame in particolare che ha ceduto in media il 2,1% e i conigli in calo del 4,5 per cento. Debole è anche il mercato dei bovini, che ha chiuso i 12 mesi con una flessione delle quotazioni dello 0,9%, e quello dei suini. Riduzioni anche per ortaggi (–1,2%) e colture industriali (–3,2%), malgrado il recupero dell’1,6% della soia. I prezzi di frutta e vino risultano, invece, mediamente allineati ai livelli 2009. La crisi dei prezzi è particolarmente sensibile in settori chiave, come la pastorizia (soprattutto in Sardegna), pomodoro per trasformazione industriale, allevamento dei suini. Da parte sua, Coldiretti ha annunciato un progetto per una filiera agricola tutta italiana con l’obiettivo di tagliare le intermediazioni per offrire in Italia e all’estero prodotti alimentari italiani al 100% firmati dagli agricoltori al giusto prezzo attraverso la rivitalizzazione della rete di consorzi agrari delle cooperative e delle imprese agricole.

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