Short list per l’ad in Parmalat

Short list per l’ad in Parmalat

Conto alla rovescia per la nomina del nuovo amministratore delegato di Parmalat: del successore, cioè, di Enrico Bondi (77 anni), chiamato dal Governo nel dicembre 2003 come commissario del gruppo alimentare di Collecchio dopo il crac da 14 miliardi di euro. Secondo le anticipazioni fornite da La Stampa del 13 febbraio, i fondi esteri Mackenzie, Skagen e Zenit, che insieme hanno il 15,3% del capitale, sarebbero arrivati a una short list di tre candidati alla poltrona di ad.
Tra i nomi ‘sussurrati’ dai corridoi dell’headquarter di Parmalat, figurerebbero – secondo La Stampa – quello di Maurizio Manca, che di recente ha riorganizzato le attività di Galbani e di Unilever Italia, di Andrea Guerra (che però difficilmente rinuncerebbe alla guida di Luxottica, ma potrebbe entrare nel cda di Parmalat) e anche di Massimo Potenza, attuale amministratore delegato del gruppo Barilla
I fondi paiono intenzionati a prendere una decisione definitiva sulla scelta dell’ad entro una decina di giorni, massimo due settimane. L’obiettivo dei fondi è sviluppare al più presto un progetto industriale di lungo periodo per rilanciare Parmalat attraverso acquisizioni (in cassa la società può contare su 1,4 miliardi di euro) all’estero e investire nella ricerca di nuovi prodotti.
Nome già deciso, invece, per la poltrona di presidenza: i tre fondi, salvo sorprese, dovrebbero indicare Rainer Masera, l’ex numero del Sanpaolo Imi. Per il rinnovo del consiglio di Parmalat è candidato dai fondi anche Enrico Salza, ex presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. Un nome di tutto rilievo che spingerebbe Intesa Sanpaolo, azionista di Parmalat col 2, 4%, ad appoggiare Salza e a sostenere la lista dei fondi, che raggiungerebbe così il 17,7% dei voti all’assemblea del 12 aprile (13 e 14 in seconda e terza convocazione). La partita per la riconferma di Bondi sembrerebbe molto in salita, anche se in suo soccorso potrebbe arrivare Mediobanca, consulente di Parmalat e con una quota sotto il 2%, che potrebbe presentare una lista pro Bondi, magari con l’appoggio di BlackRock che ha 6,8%.
È probabile, poi, che Assogestioni presenti una lista di minoranza con tre consiglieri indipendenti: la decisione in merito dovrebbe essere presa il 25 febbraio dal comitato governance presieduto da Guido Giubergia. Per definire e rivedere le candidature, comunque, ci sarebbe tempo fino a metà marzo, visto che le liste vanno presentate entro il 25° giorno precedente l’assemblea.

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