Dalter, l’export traina i ricavi a +13,6%

Dalter, l’export traina i ricavi a +13,6%

Dalter Alimentari archivia un 2010 in buona forma: con una crescita a valore del 13,6% rispetto al 2009, il fatturato si è assestato a 27,8 milioni di euro ed è aumentato il quantitativo di merce movimentata (3.117 tonnellate, +5,3%) grazie anche al raggiungimento di partnership di rilievo nel mercato italiano e straniero (il 60% dei ricavi è sviluppato all’estero). Sono cresciuti, infine, gli investimenti in efficienza interna sul fronte sia delle risorse umane sia del processo produttivo.
A fare da traino alla crescita di Dalter nel 2010 è stato l’export, grazie al mantenimento delle quote di mercato nei Paesi da tempo presidiati (Regno Unito, Francia, Germania), nel nord Europa (Svizzera, Danimarca) e a una maggiore penetrazione in Spagna e Canada. Anche l’apertura verso nuovi mercati (Giappone e Cina) e verso economie emergenti, come il Brasile, ha favorito l’espansione dell’azienda.
Per siglare accordi con imprese di primaria importanza – spiega una nota aziendale – Dalter ha puntato su un approccio più consulenziale nei confronti dei propri clienti, sulla personalizzazione dell’offerta e sull’innovazione: come nel caso di una grande catena di ristorazione francese per la quale l’azienda reggiana ha creato ad hoc una bustina di scaglie di formaggio da abbinare ai suoi piatti pronti.
Inoltre, la diversificazione orizzontale ottenuta con la partnership siglata nel 2010 con Genius Food Ideas, azienda parmense attiva nel settore dei vegetali conservati, ha permesso a Dalter di diventare multibusiness, con una nuova linea di vegetali surgelati a marchio Autentico.
Best seller del 2010 di Dalter è stata la linea Sacco, particolarmente apprezzata dal target dell’industria alimentare per il pack in versione stand-up, le varie tipologie di formaggio e di taglio disponibili, il confezionamento in atmosfera protettiva, la varietà di grammature (da 500 g fino a 5 kg).
Per migliorare l’efficienza interna, l’azienda ha investito sul processo produttivo attraverso l’ottimizzazione delle risorse, l’inserimento di nuovi layout produttivi e il miglioramento dei flussi logistici, non solo nella sede di Sant’Ilario d’Enza, ma anche nel caseificio di Canossa, specializzato nella produzione di parmigiano-reggiano e oggetto, appunto, di un importante rinnovamento del reparto produttivo, che ha permesso d’incrementare la produttività del 60% rispetto al 2009.
La strategia adottata nel 2010 porta buoni frutti anche nel 2011. Il primo trimestre, infatti, conferma un trend positivo di crescita: fatturato +24,5% e volume +13,5% rispetto ai primi tre mesi del 2010.

© Riproduzione riservata