Dalla Spagna 8 milioni di kg di cetrioli in Italia

Dalla Spagna 8 milioni di kg di cetrioli in Italia

In tutta Europa, si alzano la soglia di attenzione e il livello dei controlli nei confronti dei cetrioli prodotti in Spagna, dopo che il ministro della Sanità di Amburgo (Nord) ha annunciato che l’epidemia di escherichia coli – il batterio che in Germania ha provocato la morte di 11 persone (secondo i dati più aggiornati) e il ricovero di oltre 600 intossicati – è stata provocata dal consumo di cetrioli provenienti dalla Spagna. L’Italia – segnala Coldiretti in un comunicato stampa – importa cetrioli e cetriolini dalla Spagna per un volume che nel 2010 ha superato gli 8 milioni di kg.
La Spagna è uno dei principali fornitori di alimenti anche dell’Italia, con un valore dell’export che è stato pari nel 2010 a 3,5 miliardi di euro, in aumento del 19 per cento. L’ortofrutta fresca – precisa Coldiretti – rappresenta una delle principali voci, con un valore di 591 milioni di euro: in questa stagione, per esempio, il nostro Paese è invaso da pesche, albicocche, ciliegie e susine provenienti dalla penisola iberica. Attualmente – nota Coldiretti – la situazione dell’etichettatura di origine degli alimenti è completamente disomogenea: è obbligatoria per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per la carne bovina, ma non per quella suina, per il latte fresco, ma non per quello a lunga conservazione o per i formaggi. Oltre alle dieci vittime segnalate in Germania, il magazine svizzero Der Sonntag cita oggi due nuovi casi nella Confederazione elvetica, mentre il Centro europeo per la prevenzione e il controllo (Ecdc) ha riferito di altri 25 casi sospetti in Svezia, sette in Danimarca, tre in Gran Bretagna, due in Austria e uno in Olanda. Intanto, cetrioli spagnoli ‘incriminati’ sarebbero stati importati anche dalla Repubblica Ceca, secondo quanto comunicato dalla locale autorità per l’agricoltura e l’alimentazione. Il batterio Ehec provoca diarree o diarree emorragiche, fino a produrre una sindrome emolitica e uremica, potenzialmente letale. “I tedeschi hanno fatto sapere che i cetrioli sono stati distribuiti anche in Ungheria, Austria e Lussemburgo”, ha detto il portavoce dell’autorità sanitaria ceca, Michal Spacil. Peraltro, le autorità tedesche hanno avvertito anche che la causa della contaminazione della verdura con il batterio all’origine di almeno dieci decessi in Germania non è stata ancora identificata con certezza.

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