Salumi, l’export vola a +13,2%

Salumi, l’export vola a +13,2%

Il 2010? È stato un anno record per l’export di salumi italiani, che ha registrato un balzo del +13,2% sia a volume sia a valore. Secondo i primi dati di Assica-l’Associazione industriale delle carni aderente a Confindustria, lo scorso anno le spedizioni di salumi made in Italy hanno superato le 124.500 tonnellate (+13,2%) e raggiunto i 972,4 milioni di euro (+13,2%). L’attivo commerciale è salito a 811,6 milioni di euro dai 700,9 del 2009 (+15,8%). Una crescita che in Assica attribuiscono soprattutto all’ottimo andamento delle esportazioni verso i Paesi dell’Unione europea, nostri tradizionali mercati di riferimento, ma ancor più all’eccezionale aumento verso i Paesi extra Ue (+17,3% in quantità e +17% in valore).
Volano dell’export di salumi nel 2010 sono state le spedizioni di prosciutti crudi stagionati arrivate, insieme a coppe, culatelli e speck, a superare le 53.900 tonnellate e 504,5 milioni di euro (+10,3% in quantità e +11,6% in valore).
La categoria rappresenta il 43,3% del totale delle nostre esportazioni in quantità e il 51,9% in valore e si conferma come la più esposta alla concorrenza dei Paesi come Francia e Spagna.
Nella Ue, con riferimento alle quantità esportate, hanno evidenziato un ottimo trend le spedizioni in Francia (+14,2%), trainate dalla ripresa della domanda di prodotti in osso (+41,9%), quelle in Germania (+10,5%), in Belgio (+6,3%) e nel Regno Unito (+19,7%).
Fra i Paesi extra Ue, straordinario aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+21,6%) che, con oltre 3.800 tonnellate, si sono attestate ben al disopra dei già buoni livelli precisi del 2008. Più che soddisfacente anche il trend evidenziato dalle spedizioni verso la Croazia (+12,5%), Svizzera (+3,2%), Giappone (+6,8%) e Argentina (+11,3%).
Tasso a due cifre, per il secondo anno consecutivo, anche per mortadelle e würstel, le cui esportazioni sono arrivate a sfiorare le 27.200 tonnellate (+15,9%) per un valore di 93,9 milioni di euro (+16,1%). All’interno della Ue arrivano conferme di rilievo da Francia (+17,2% in quantità e +18,5% in valore), Regno Unito (+73,3% e +57,1%) che ha visto un importante consolidamento della domanda e del gradimento dei würstel oltre che della mortadella, Austria (+13,2% in quantità e +18,8% in valore) e Spagna (+3,1% e +6,8%).
Fra i Paesi terzi, sono risultati molto interessanti gli incrementi di Croazia (+14,3% in quantità +6,2% in valore), Svizzera (+12% e +25,8%) e Usa (+18,7% e +14%).
Buone nuove anche dall’export di salami: trainate soprattutto dalla domanda comunitaria, le spedizioni hanno raggiunto la soglia delle 22.600 tonnellate (+14,2%) per un valore di 209,7 milioni di euro (+14,6%). Gli scambi intracomunitari sono cresciuti del 15,2% in quantità e del 15% in valore, con un brillante recupero, dopo la contrazione del 2009, della Germania, nostro principale partner commerciale (+18,7% per 7.700 tonnellate e +24% per circa 67 milioni di euro). Bene le esportazioni verso il Regno Unito, arrivate a 3.534 tonnellate (+6%) per 34,8 milioni di euro (+2,5%) e verso l’Austria (+5,8% per 1.700 tonnellate e +5,4% in valore) saldamente al quarto posto. Con 1.558 tonnellate (+16,2%) è risalita al quinto posto nella classifica dei destinatari la Francia, che ha scavalcato il Belgio (1.462 tonnellate +4% e 13,6 milioni di euro +11,3%).
Molto positivo anche il risultato di mercati extra Ue (+8,3% in quantità e +12,8% in valore), nonostante le limitazioni igienico-sanitarie in diversi importanti mercati. Rilevanti in particolare le performance verso Svizzera (+5,6% per oltre 2.300 tonnellate e +11,3 % in valore) e Giappone (+11,6%).
Molto soddisfacente anche l’export di prosciutti cotti, che hanno raggiunto quota 10.740 tonnellate (+10%) per un valore di 72,6 milioni di euro (+10,4%). La domanda dei partner comunitari è cresciuta dell’8,2% in quantità e del 7,8% in valore. Un contributo molto positivo è arrivato, però, anche dagli ordini dei Paesi terzi che con 943 tonnellate.(+34,3%) per 7,4 milioni di euro (+39,4%) hanno più che recuperato la flessione del 2009.
Nella Ue hanno mostrato un andamento positivo tutte le principali piazze di riferimento: Francia (+7,6% in quantità +9,8% in valore), Germania (+2,6% e +16,7%), Austria (+6,4% ma -3,7%), Regno Unito (+8,9% ma – 4,9%) e Spagna (+4,7% e +8,8%). Fra i Paesi terzi spicca l’incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti arrivate a 335 tonnellate (+68,6%) per 1,9 milioni di euro (+63,2%): un risultato che premia gli sforzi fatti dalle aziende per rilanciare i consumi di questo prodotto oltreoceano. Sono tornate, infine, a segnare un ottimo +9,2% in quantità e +27,7% in valore le esportazioni verso la Svizzera.
Importante la performance, infine, delle esportazioni di bresaole, che con un +10,9% hanno raggiunto il traguardo delle 2.440 tonnellate per un valore di 40,5 milioni di euro (+8,5%). Nel 2010 hanno evidenziato un trend decisamente positivo le esportazioni verso i principali mercati comunitari arrivate complessivamente a sfiorare le 1.900 tonnellate (+25,1%) e i 30,5 milioni di euro (+19%): da segnalare le performance di Francia (+37,7% in quantità e +33,1% in valore) divenuta primo mercato di destinazione, Germania (+11,1% e +18%) e Regno Unito (+18,5% e +11,9%) rispettivamente al terzo e quarto posto.

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