Assirm, +12,4% lo spending in ricerche di mercato

Assirm, +12,4% lo spending in ricerche di mercato

Dopo un anno d’incertezze, legate alla crisi economica globale, nel 2010 il mercato delle ricerche di mercato è tornata a crescere con un +12,4% di fatturato sul 2009, raggiungendo i 484 milioni di euro. È quanto emerge da un’analisi dell’Assirm-Associazione tra istituti di ricerche di mercato, sondaggi di opinione, ricerca sociale, che da oltre 10 anni effettua un monitoraggio continuativo sull’andamento del mercato italiano delle ricerche e dei sondaggi misurando l’evoluzione degli ordini e del fatturato a livello complessivo e per tipologie di ricerche, e identificando le quote rappresentate dai diversi settori.
Le rilevazioni vengono effettuate con cadenza semestrale grazie alla collaborazione degli istituti associati ad Assirm, che rappresentano l’80% del mercato complessivo.
Secondo l’indagine, il 45% del fatturato è dato da ricerche sui beni di consumo, distribuzione e vendita per corrispondenza, seguite da ricerche su beni durevoli e semidurevoli (10,5%) e ricerche nel mondo entertainment (7,5%). Tra i metodi di rilevazione qualitativa, nel 2010 sono i focus group, con il 65,9% del totale, a rappresentare la metodologia più utilizzata, seguite dalle ricerche motivazionali e individuali (21,7%). Mentre tra i metodi di ricerca quantitativi le ricerche Cati-Telefoniche computer assisted, anche se in parte ridimensionate rispetto al passato, continuano a essere la metodologia più utilizzata con il 34,5% del totale, seguite dalle ricerche personali Capi-Personal computer assisted con il 26,6%, e dalle ricerche online, che registrano il maggior incremento attestandosi sul 15,5 per cento.
È inoltre cresciuto anche il numero delle ricerche effettuate: nel 2009 il numero delle ricerche gestite si attestava a 7.931, mentre nel 2010 hanno raggiunto 8.834 (+11,3%).
“Il settore delle ricerche di mercato ha beneficiato di una crescita ininterrotta nel tempo – ha dichiarato Cecilia Gobbi, direttore generale di Assirm – caratterizzandosi come anticiclico anche nei periodi di incertezza o difficoltà economica. Solo la crisi del 2009 ha fatto registrare una marcata flessione degli ordini, con ‐7,6%, e, conseguentemente, del fatturato. Con il 2010, il mercato però si è subito risollevato, tornando a livelli d’acquisto e fatturato vicini ai valori precrisi”.

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