Consorzio Vog, la stagione delle mele 2011/12

Consorzio Vog, la stagione delle mele 2011/12

Si avvicina l’inizio della raccolta delle mele, e il Consorzio Vog (mela Marlene) traccia un primo bilancio della nuova strategia commerciale e organizzativa varata nel 2010, incentrata sulla suddivisione delle 16 coop di produttori Vog in 4 pool, per migliorarne efficienza e servizio, sulla costante standardizzazione della qualità, sul miglioramento della pianificazione e della disponibilità di prodotto per mezzo di una programmazione unificata e centralizzata di decumulo e vendita, sulla creazione di 5 tavoli centrali di Coordinamento specifici per mercato e tipologia di cliente e sulla fatturazione unica tramite il Consorzio Vog.
“L´ufficio vendite centrale di Terlano – spiega Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio Vog – ha aumentato considerevolmente i volumi di vendita, anche tenendo conto che l´export è stato particolarmente recettivo per il prodotto sudtirolese. Con il coinvolgimento di tutti i direttori nella struttura di vendita siamo stati in grado di garantire ai nostri clienti degli interlocutori commerciali preparati e competenti. Questa situazione ci ha permesso di superare senza intoppi la transizione dal vecchio al nuovo sistema. E i feedback dei nostri clienti sono stati chiaramente positivi. Ora dobbiamo concentrarci sulla commercializzazione della stagione alle porte, tenendo conto che tendenzialmente questa pare più difficile”.
La stagione 2010/11 è stata tendenzialmente positiva per il Consorzio Vog: soprattutto a causa della scarsità di prodotto nei principali mercati europei, in seguito a un raccolto molto contenuto nel 2010. La stagione scorsa, infatti, la produzione continentale è stata una delle più basse degli ultimi dieci anni, attestandosi sulle 9,4 milioni di tonnellate.
In particolare la Germania – il principale mercato di riferimento di Vog all’estero – ha registrato un raccolto molto contenuto. “Questa situazione – nota Dichgans – ha favorito la nostra azione di vendita sia nel mercato tedesco che nel resto del Nord ed Est Europa. I calibri corrispondenti alla nostra produzione sono stati ben accolti dal mercato garantendo ai nostri soci produttori altoatesini la copertura delle spese di produzione, dopo la deludente annata commerciale del 2009/10. E ora i quantitativi residui verranno allocati ai nostri migliori clienti senza particolari difficoltà: il che vale anche per le altre zone di produzione. Ciò è dovuto anche alle minori quantità di mele importate dall’emisfero Sud, al di sotto delle attese. Questo permetterà una transizione normale dal raccolto 2010 a quello 2011, dato che non si porrà il problema della sovrapposizione fra le produzioni di queste due annate consecutive.
Secondo Dichgans, nella stagione commerciale che si sta aprendo le condizioni di mercato saranno più normali, soprattutto grazie a una produzione più regolare, con calibri tendenzialmente più standard.Il mercato dell’export nella stagione passata è stato caratterizzato da un’offerta di mele di piccola pezzatura. Quest’anno invece si tornerà ai calibri 70/80, venduti soprattutto in foodtainer e in alveoli e meno nei sacchetti. Questa situazione dovrebbe essere comune a tutte le zone di produzione dell’Europa occidentale. In Alto Adige quest’anno potremo rispondere in modo adeguato alle richieste provenienti dai Paesi del Mediterraneo, dato che avremo a disposizione i quantitativi, i calibri e le varietà giuste per questi mercati. Saremo presenti quindi con prezzi competitivi”.
Secondo le stime presentate a Prognosfruit in Slovenia in agosto, il raccolto europeo di mele dovrebbe raggiungere i 10,2 milioni di tonnellate. “Ma non bisogna fidarsi troppo – afferma Dichgans – perché la situazione di partenza è diversa rispetto all’autunno 2010. Nelle zone di produzione dell’Europa dell’Est, così come in Alto Adige / Südtirol, si parla di un raccolto buono o addirittura molto buono. In Europa centrale e sudorientale, invece, alcune gelate hanno compromesso la produzione di mele, che sarà più scarsa rispetto agli anni precedenti: per provvedere alla domanda domestica questi Paesi saranno costretti a importare mele dall’estero”.
Alla base del raccolto più abbondante nel 2011, vi è sicuramente la fioritura precoce delle piante, che quest’anno sono germogliate con circa due settimane di anticipo grazie a una primavera mite. Inoltre, le zone di produzione dell’Europa Occidentale non sono state colpite dalle gelate che hanno invece afflitto le aree melicole dell’Europa Centrale e Orientale.
Ma la ragione più importante dell’aumento dei quantitativi prodotti è legata alla pezzatura dei frutti. “Nel 2010 – spiega Dichgans – le mele presentavano dei calibri piccoli e – per quanto ci riguarda – abbiamo avuto alcune difficoltà per soddisfare le richieste dei nostri clienti dell’area del Mediterraneo, soprattutto Italia e Spagna, che apprezzano di più i frutti di dimensioni maggiori, con calibri 80+. Questa stagione ci aspettiamo mele di pezzatura normale: non saranno le misure del 2009 ma nemmeno i piccoli calibri del 2010. La grandezza dei frutti resta una variabile determinante nel nostro lavoro: variazioni di un solo millimetro sulla dimensione media delle mele può determinare oscillazioni del 4% sul raccolto. Di qui anche il raccolto più abbondante negli Stati dell’Europa centrale”.

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