Barilla, 6° rinnovo per l’accordo di filiera grano duro

Barilla, 6° rinnovo per l’accordo di filiera grano duro

È arrivato al sesto rinnovo l’accordo di filiera per la fornitura di grano duro emiliano-romagnolo di alta qualità a Barilla, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e valido per la campagna cerealicola 2012-2013, che incrementa i volumi della scorsa campagna a un totale di circa 90mila tonnellate, ossia un quarto del grano duro prodotto in Emilia-Romagna, con una messa a coltura di oltre 15mila ettari.
Negli ultimi anni – come spiega una nota stampa di Barilla – l’accordo ha consentito di incentivare la produzione di grano duro di qualità in Emilia-Romagna, facendo della regione un polo di eccellenza nel panorama nazionale, e ha permesso al gruppo Barilla, il principale utilizzatore mondiale di grano duro per la produzione di pasta, l’approvvigionamento da una filiera locale, con livelli qualitativi tali da diminuire la dipendenza dai mercati esteri.
L’accordo prevede tre meccanismi di fissazione del prezzo di vendita, con una flessibilità che va incontro all’esigenza degli agricoltori di massimizzare l’utile, ridurre gli effetti negativi della volatilità dei prezzi e incentivare la coltivazione di grano duro con requisiti di alta qualità. Il primo meccanismo definisce il prezzo sulla base della quotazione della Borsa merci di Bologna con l’aggiunta di premi specifici per la qualità del prodotto e per gli impegni previsti dal disciplinare di produzione e conservazione (fino a 32 euro/tonnellata); il secondo, basato sui costi di produzione, consente ai produttori di scegliere di vendere una quota della propria produzione (fino a un massimo del 40% del totale), a un prezzo precedentemente concordato, tale da garantire un adeguato margine di profitto sui costi di coltivazione, oppure di limitare la volatilità scegliendo di far riferimento a un intervallo di oscillazione (Cap&Floor). Il terzo meccanismo, infine, si basa sul prezzo dei futures del grano tenero alla Borsa merci di Parigi, aggiustato dal differenziale dei prezzi tra il grano duro e quello tenero sulla Borsa merci di Bologna, per permettere coperture a lungo termine sia per chi vende che per chi acquista.
All’accordo, supportato dall’assessorato regionale all’Agricoltura, hanno collaborato attivamente le controparti agricole, sia locali che nazionali, tra le quali Fits-Filiera italiana trading seminativi. Il contratto quadro si articola in singoli accordi dal gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta i fornitori – Op Cereali Emilia Romagna, Op Grandi Colture Italiane, Consorzio agrario di Parma e Società Cooperativa Capa Ferrara – stipulano con i singoli agricoltori soci i contratti che contemplano i reciproci impegni per la coltivazione e la valorizzazione del grano duro.
Società Produttori Sementi, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con intensa attività di ricerca e sperimentazione, in parte sostenuta anche dalla Regione Emilia-Romagna, fornisce il seme necessario alle coltivazioni.
Il contratto quadro prevede l’impegno a seguire un preciso disciplinare di produzione, condiviso dalla Regione Emilia-Romagna, e a utilizzare principalmente varietà specifiche quali: Normanno, Levante, Saragolla, particolarmente adatte all’utilizzo dell’industria pastaria, poiché in grado di fornire qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana.

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