Casino e Spar testano format per ipovedenti

Casino e Spar testano format per ipovedenti

Nei supermercati si può anche brancolare nel buio. E non per un black-out elettrico, ma per la difficoltà di rendere i punti vendita accessibili alle persone cieche o ipovedenti. Nonostante alcuni progetti pilota, infatti, le barriere che devono superare le persone con problemi alla vista sono ancora numerose e, pertanto, lo strumento di spesa più utilizzato rimane, secondo l’Istituto dei Ciechi di Milano, l’acquisto online.
Una ricerca inglese del Royal National Institute of Blind People ha messo in luce i principali punti deboli di un comune punto vendita della distribuzione moderna.
Il 79% di un campione di 150 persone, con difficoltà alla vista o non vedenti, ha dichiarato di non voler tornare in un negozio, dove è facile perdere l’orientamento; il 96% fatica a leggere le indicazioni; il 95% trova difficile leggere le etichette; il 73% è infastidito dagli ostacoli nei reparti; l’89% ritiene che la propria shopping experience potrebbe migliorare se solo ci fosse un assistente per la lettura dello scontrino. Fra le buone pratiche che possono essere implementate dai retailer si segnala innanzitutto la possibilità di realizzare un servizio di accoglienza all’ingresso, che oltre a chiedere se il cliente desidera assistenza dà informazioni sui prodotti disponibili con etichetta braille. Altre buone pratiche possono essere introdotte a livello di illuminazione, segnaletica e sistemi di pagamento.
La catena di supermercati francesi Casino, per esempio, ha sperimentato in un punto vendita di Parigi un format adatto anche ai clienti con deficit visivi. Creato in partnership con l’Institut de la Vision ha applicato innovazioni che rendono gli ipovedenti più autonomi negli acquisti. I clienti con difetti di vista, infatti, hanno difficoltà sia a trovare i diversi reparti sia a identificare i prodotti sullo scaffale, a causa di un packaging poco adatto. Da qui l’importanza di utilizzare caratteri tipografici più grandi per i cartelli indicatori e di premiare quiei packaging che mettono sul facing in maggior risalto il nome del prodotto, il peso, la quantità e la data della scadenza, mentre le altre informazioni possono essere riportate nella facciata retrostante. L’illuminazione può essere aumentata in modo che risalti il contrasto e la visibilità dei prodotti. Da eliminare, invece, i materiali del packaging che producono riflessi.
Anche l’uso della tecnologia può rivelarsi fondamentale per migliorare la shopping experience delle persone ipovedenti. È allo studio l’uso di etichette elettroniche che permettono, schiacciando un piccolo pulsante, di ingrandire il prezzo, altre, invece, possono essere avvicinate da un telefonino, che le riproduce ingrandite o addirittura in modo sonoro dettando a voce gli ingredienti, il prezzo e il peso.
Un altro progetto pilota è stato recentemente avviato dalla catena Spar in 15 punti vendita a Salisburgo. Le novità? Un pavimento tattile che permette di muoversi con maggiore autonomia nel supermercato e la presenza di colonnine con la scritta ‘Aiuto’ in braille dotate di un pulsante che permette di avvisare il personale. Paola Binaghi

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