Brutti ma buoni con Coop Adriatica

Brutti ma buoni con Coop Adriatica

Al via anche nel punto vendita di Civitanova Marche (Mc) il progetto “Brutti ma buoni”, un’iniziativa per ridurre lo spreco e trasformarlo in risorsa di solidarietà, a beneficio delle persone più bisognose. Attraverso questo progetto dal 2003 Coop Adriatica destina frutta, verdura, carne, latticini e generi vari invenduti – perché prossimi alla scadenza o con piccole imperfezioni estetiche, ma ancora buoni e perfettamente commestibili – a favore di associazioni di volontariato e cooperative sociali. “Brutti ma buoni” ha ora preso il via nel supermercato Coop di Civitanova Marche (Mc), in via Ungaretti 18. A beneficiare dei prodotti invenduti è l’associazione onlus “Mondo Minore” della comunità di Capo d’Arco di Fermo di don Vinicio Albanesi, che da accoglienza circa una ventina tra minori e disabili.
“Il recupero degli invenduti a fini sociali – spiega Marco Gaiba, direttore delle politiche sociali di Coop Adriatica – fa parte della nostra strategia della sostenibilità, perché è un’attività economicamente sostenibile, riduce gli sprechi, offre risposte sociali concrete alle persone bisognose, ha ricadute positive sull’ambiente. In questo momento, è anche un’importante azione per contribuire, insieme alle istituzioni e la comunità locale, alla definizione di un piano di riduzione della povertà”.
Lo scorso anno, nelle Marche, il progetto “Brutti ma buoni” era attivo in sette punti vendita (quattro ipermercati e tre supermercati) e ha permesso di destinare a 20 associazioni alimenti invenduti per 121 tonnellate, pari a 650 pasti al giorno, per un valore di circa 680 mila euro. Nel 2011 “Brutti ma buoni” ha coinvolto 78 punti vendita di Coop Adriatica nelle Marche, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto, che hanno donato 975 tonnellate di alimentari, pari a 5.300 pasti al giorno, a 115 onlus, per un valore di 4,5 milioni di euro.
In tutti i negozi di Coop Adriatica coinvolti, “Brutti ma buoni” viene gestito con il supporto dei soci volontari Coop; la raccolta viene eseguita direttamente dai lavoratori, che ogni mattina preparano e selezionano i prodotti e le merci, li controllano secondo rigorose procedure indicate dalle aziende sanitarie locali e li consegnano alle associazioni di volontariato. Queste ultime provvedono, infine, a realizzare i pasti per persone in difficoltà o destinano i prodotti all’alimentazione di animali malati o abbandonati: le onlus beneficiarie possono così reinvestire quanto risparmiato per il miglioramento delle strutture e della qualità della vita degli assistiti. Grazie al recupero, inoltre, l’iniziativa limita fortemente la produzione di rifiuti.

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