Campari, nel 2011 Aperol segna +38,9%

Campari, nel 2011 Aperol segna +38,9%

Anche da un anno difficile come il 2011, Gruppo Campari esce rafforzato e con un bilancio più che soddisfacente. Nel 2011 le vendite del Gruppo sono state pari a 1.274,2 milioni di euro: +9,6%, +8,8% crescita organica, -0,7% effetto cambi e +1,4% effetto perimetro, quest’ultimo principalmente dovuto all’acquisizione di Frangelico, Carolans e Irish Mist.
Il margine lordo – come specifica il comunicato stampa del gruppo – è stato di 734,6 milioni di euro, in crescita del 10,2% e pari al 57,7% delle vendite, principalmente grazie al mix favorevole delle vendite, dovuto alla crescita a doppia cifra del segmento spirit.
Le spese per pubblicità e promozioni hanno raggiunto i 229,1 milioni di euro, in crescita del +12,8% e pari al 18% delle vendite (17,5% delle vendite nel 2010).
Il margine di contribuzione, ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni, è stato di 505,5 milioni id euro, in crescita del +9% (+6,5% crescita organica) e pari al 39,7% delle vendite.
I costi di struttura, ovvero i costi delle organizzazioni commerciali e i costi generali e amministrativi, crescono del +8,4%, evidenziando un contenimento in termini di incidenza percentuale sulle vendite, che passa dal 16,4% del 2010 al 16,2% del 2011.
L’ebitda è stato di 325,8 milioni di euro, in crescita del +10,3 per cento.
L’ebit ha toccato i 295,5 milioni, in crescita del +9,7 per cento.
L’utile netto del Gruppo è stato € 159,2 milioni, in crescita del +1,9% (+1,4% a cambi costanti), dopo avere registrato, oltre a un aumento degli oneri finanziari netti e delle imposte, anche una componente di oneri non ricorrenti per € 4,7 milioni. Al netto di tutte le componenti non ricorrenti, sia di natura operativa sia per le voci oneri finanziari e imposte, nel 2011 l’utile netto del Gruppo rettificato ha toccato i 167,5 milioni, pari a una marginalità netta sulle vendite del 13,1 per cento.
Al 31 dicembre 2011 l’indebitamento finanziario netto è pari a 636,6 milioni di euro (erano 677 milioni a fine 2010), dopo acquisizioni (in particolare, la società distributiva Vasco in Russia e la marca Sagatiba in Brasile) per un controvalore complessivo di 31,5 milioni di euro (inclusi i valori stimati di put option ed earn out).
L’area Americhe si conferma come la più importante in termini dimensionali (il 33,5% delle vendite totali), registrando una crescita complessiva del +5,4%, determinata da una variazione organica positiva del +9,4%, un effetto perimetro negativo del -0,4%, e un effetto cambi negativo del -3,6 per cento. Il mercato Usa, pari al 19,8% del totale, ha registrato una crescita organica del +3,3%, trainata dalla franchise Wild Turkey e da Skyy Infusion; per effetto delle variazioni negative del perimetro pari al -1,9% (determinato dalla cessata distribuzione di Tullamore Dew e Cutty Sark) e dei cambi del -4,2%, la variazione totale del mercato Usa però è stata del -2,8 per cento.
In compenso, in Brasile, le vendite (pari al 8,3% del totale) hanno registrato una variazione totale del +9,2%, grazie a una crescita organica del +8,9%, trainata da Campari, Dreher, Skyy Vodka e Cynar e da effetti positivi dei cambi (+0,4%). Le vendite nel resto delle Americhe sono cresciute del +40,8%, grazie a una crescita organica del +42,9%, principalmente guidata da Argentina (grazie ai buoni risultati di Cinzano, Campari e Old Smuggler), Canada (grazie a Skyy Vodka e Wild Turkey) e Messico (grazie alla performance molto positiva dei ready-to-drink Skyy), un effetto perimetro del +7,1%, e un effetto cambi del -9,2 per cento.
Le vendite sul mercato italiano, pari al 31,6% del totale, hanno registrato un incremento totale del +1,3%, attribuibile principalmente alla crescita organica (+1,4%) e a una variazione di perimetro negativa (-0,1%). La crescita nel mercato italiano è stata trainata dall’andamento positivo di Aperol e Campari, che nel 2011 hanno raggiunto il record delle vendite in Italia, nonché dal lancio del nuovo monodose Aperol Spritz home edition, che ha compensato le performance più deboli degli altri monodose Campari Soda e Crodino.
Le vendite nel resto d’Europa, pari al 25,7% del totale, hanno segnato un significativo aumento (+18,6%), determinato da una crescita del business organico del +12,6%, da una variazione di perimetro positiva del +5,3% e da un effetto cambi del +0,7 per cento. In particolare, la crescita organica è stata trainata dalla Germania (+23%), grazie allo sviluppo di Aperol. Risultati positivi anche negli altri mercati principali, in particolare Russia, Austria e Benelux.
L’area resto del mondo (canale duty free incluso), pari al 9,2% del totale, ha registrato una variazione complessiva del +39,2%, determinata da una crescita organica del +28,3%, trainata dall’importante mercato australiano, grazie al buon andamento dei consumi di tutti i brand in portafoglio e al passaggio alla nuova piattaforma distributiva del gruppo. Sud Africa e canale duty free hanno ulteriormente contribuito al buon andamento delle vendite. L’effetto perimetro è stato positivo del +4,4%; l’impatto dei cambi è stato positivo del +6,5 per cento.
Tra le aree di business, gli spirit (76,6% del totale, hanno registrato una variazione delle vendite del +11,3%, determinata da una crescita organica del +10,5%, un effetto perimetro del +1,5% e un impatto negativo dei cambi del -0,8%.
Aperol, ormai la marca principale in termini di fatturato, realizzato per oltre la metà sui mercati internazionali, ha confermato l’andamento molto sostenuto dei consumi (+38,9% a cambi costanti): grazie anche alla forte progressione in Germania, iAustria e negli altri mercati europei, dov’è stato recentemente lanciato e mantiene una crescita a doppia cifra in Italia. Inoltre, si segnala il successo delle vendite di Aperol Spritz home edition (non incluse nei dati relativi ad Aperol), il nuovo monodose lanciato in Italia e Austria all’inizio del 2011 e distribuito esclusivamente nella grande distribuzione con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i consumi a casa degli aperitivi. Il brand Campari ha registrato una crescita del +5,6% a cambi costanti (+5,8% a cambi effettivi), grazie a un andamento positivo in Italia e Brasile, mercati chiave per la marca, e a una buona progressione in Argentina e negli Stati Uniti. Le vendite di Skyy sono incrementate del +2,2% a cambi costanti (-1,7% a cambi effettivi), sostenute da una performance molto positiva della gamma Infusion negli Stati Uniti, mercato ancora caratterizzato da un’elevata competitività per quanto riguarda il segmento della vodka. Inoltre, Skyy ha registrato una performance molto positiva nei principali mercati internazionali, in particolare in Brasile. La franchise Wild Turkey ha registrato una crescita complessiva del +25,4% a cambi costanti (+26,8% a cambi effettivi), grazie alla positiva performance di tutti i brand nei mercati principali. In particolare, Wild Turkey bourbon ha registrato una crescita del +7,0% con risultati positivi in Stati Uniti, Australia e Giappone; American Honey ha registrato una crescita del +33,5% grazie alla buona performance negli Stati Uniti e in Australia; Wild Turkey ready-to-drink ha evidenziato un fortissimo incremento in Australia e Nuova Zelanda. Hanno inoltre registrato una buona performance i brand brasiliani, in crescita del +4,8% a cambi costanti (+5,2% a cambi effettivi), grazie soprattutto a Dreher, GlenGrant, in crescita del +0,9% a cambi costanti (+1,2% a cambi effettivi) e le tequile, che sono cresciute del +3,7% a cambi costanti (-0,7% a cambi effettivi), trainate da Espolón. Frangelico, Carolans e Irish Mist hanno registrato una buona performance nel 2011, con vendite pari a 56.2 milioni di euro. Campari Soda ha registrato una contrazione delle vendite (-2,1% a cambi costanti), a causa di una persistente debolezza nel canale bar nel mercato italiano.
Gli wine, che rappresentano il 14,5% del totale, hanno registrato una crescita del +5,8%, determinata da una variazione positiva del business organico del +5,6%, da una variazione positiva di perimetro del +0,7% e da un impatto negativo dei cambi del -0,5 per cento.
Il vermouth Cinzano è cresciuto del +23,9% a cambi costanti (+20,5% a cambi effettivi), grazie a una solida crescita delle vendite in Russia e Argentina. Gli spumanti Cinzano hanno incrementato le vendite del +3,4% (+3,7 a cambi effettivi), grazie al buon andamento nell’importante mercato tedesco, il mercato principale di questo prodotto, che ha più che compensato un debole andamento in Italia e Russia. Gli altri spumanti hanno registrato complessivamente un calo del -2,1%, il risultato combinato di un trend stabile per Riccadonna, una crescita di Mondoro in Russia e un calo di Odessa, in previsione del riposizionamento del brand nel mercato domestico (Ucraina). Gli still wine (principalmente Sella&Mosca, Enrico Serafino e Teruzzi&Puthod) hanno registrato una performance negativa di -2,1% a causa di un rallentamento nel canale ristorazione in Italia. L’effetto perimetro è determinato dai nuovi marchi still wine di terzi in distribuzione.
I soft drink, che rappresentano il 7,7% del totale, hanno registrato un calo del -0,3%, sostenuta dal buon andamento delle bibite analcoliche (+9,9%), trainate dall’innovazione di prodotto e alle favorevoli condizioni climatiche nel terzo trimestre. Le vendite di Crodino hanno segnato una flessione (-3,3%), a causa di una persistente debolezza nel canale bar nel mercato italiano.

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