Mataluni testa un nuovo estrattore d’olio

Mataluni testa un nuovo estrattore d’olio

Una tecnologia all’avanguardia per l’estrazione dell’olio d’oliva senza aggiunta di acqua e con ridotti consumi idrici ed energetici: è il nuovo estrattore centrifugo Dmf 2012, presentato da Pieralisi – azienda di primo piano nella fornitura di impianti completi per l’estrazione dell’olio di oliva di qualità – in anteprima ai ricercatori degli Oleifici Mataluni di Montesarchio (Bn).
Il Criol-Centro di ricerca di Oleifici Mataluni è impegnato da dieci anni in progetti sullo sviluppo di materie olearie e packaging innovativo, attivando programmi di tirocini e formazione con l’Università Federico II di Napoli (Scienze degli alimenti), l’Università di Salerno (Ingegneria industriale) e l’Università del Sannio (Biotecnologia).
Da oltre 30 anni, Pieralisi fornisce gli impianti a Oleifici Mataluni, dotati attualmente di un moderno frantoio a ciclo continuo, composto da 5 linee (4 macine e un frangitore a martelli).
Il nuovo decanter servirà a separare olio e sansa, secondo un processo conveniente dal punto di vista energetico, oltre che a creare due prodotti secondari riutilizzabili.
In particolare, l’estrattore centrifugo Dmf 2012 è un’evoluzione tecnologica degli estrattori della terza era, che si distinguono per la qualità dell’olio estratto senza aggiunta di acqua, le più alte rese in assoluto oggi ottenibili, i ridotti consumi idrici ed energetici.
Il decanter Dmf rappresenta l’evoluzione del sistema a due fasi, riunendo in un’unica macchina i pregi della lavorazione senza aggiunta di acqua, con la semplicità gestionale del sistema a tre fasi. La tecnologia Dmf è, infatti, oggi l’unica in grado di coniugare il sistema di estrazione a due fasi senza aggiunta di acqua con la lavorazione partitaria, grazie al dispositivo di svuotamento del tamburo, che permette di scaricare tutto l’olio presente a ogni cambio di partita di olive.
In aggiunta, il decanter Dmf è l’unico estrattore che produce due prodotti secondari riutilizzabili: una sansa disidratata simile a quella proveniente dall’impianto a tre fasi, e un paté, costituito dalla polpa e dall’umidità dell’oliva senza tracce di nocciolino, che si adatta a diversi impieghi, quali l’utilizzazione agronomica o l’alimentazione zootecnica.

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