Drogheria & Alimentari conquista Nuova Terra

Drogheria & Alimentari conquista Nuova Terra

Ora c’è anche Nuova Terra all’orizzonte di Drogheria & Alimentari, l’azienda specialista di spezie e insaporitori che fa capo alle famiglie Barbagli e Carapelli. Dopo aver acquisito Le Bontà nel 2011, un’impresa di Prato produttrice di sughi a base di cacciagione, la società toscana ha rilevato appunto Nuova Terra, che si occupa di zuppe a base di legumi. “Dopo aver lavorato per la crescita dell’attività nel mercato delle spezie – spiega a Food Andrea Barbagli, amministratore delegato di Drogheria & Alimentari – abbiamo colto l’opportunità per diversificare la nostra offerta scegliendo due produzioni di nicchia che avessero come caratteristica la leadership nel proprio settore, come nel caso di Le Bontà, o con un ottimo posizionamento, come Nuova Terra. Le due aziende sono presenti attualmente a macchia di leopardo: sarà nostra priorità quella di crescere nella distribuzione, sfruttando anche la capillarità della nostra presenza in Italia e il rapporto consolidato con le maggiori insegne della gdo”.
Le Bontà ha riportato un fatturato pari all’incirca a 5,5 milioni di euro nel 2011, mentre Nuova Terra si è attestata a 3,5 milioni di euro. “Nei prossimi tre anni contiamo di portare l’attività nei sughi a 6,5-7 milioni di euro – spiega Barbagli –. Attualmente il mercato complessivo ammonta a 10 milioni di euro, e noi vogliamo consolidare la nostra leadership anche attraverso le private label, segmento sempre più attento allo sviluppo di nuove opportunità d’acquisto. Per Nuova Terra l’obiettivo è crescere fino a 6 milioni di euro, sfruttando al meglio tutti gli spazi di mercato e la sempre maggiore considerazione che il consumatore ha per i cibi salutistici”.
Ci saranno ulteriori novità nel 2012? “Potrebbe arrivare un’altra acquisizione, in un settore più vicino al nostro business originario” aggiunge sibillino Barbagli. Che l’affare sia nel campo degli insaporitori? Drogheria & Alimentari ha chiuso il 2011 con un fatturato pari a 42 milioni di euro, di cui 8 milioni circa derivanti da vendite estere e 34 dal mercato interno.

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