Società a 1 euro per gli under 35

Società a 1 euro per gli under 35

In Italia creare una società diventa facile e automatico (finalmente), se hai meno di 35 anni. Da mercoledì 29 agosto 2012, i giovani possono aprire una società a responsabilità limitata semplificata (ssrl), con il capitale sociale di 1 euro e senza spese notarili.  Un privilegio riservato però agli under 35.
È questa la novità introdotta nella Gazzetta Ufficiale attraverso la pubblicazione nei giorni scorsi del regolamento sul modello standard di atto costitutivo e statuto della società a responsabilità limitata semplificata e per l’individuazione dei criteri di accertamento delle qualità soggettive dei soci.
L’unica spesa che va affrontata è quella dell’imposta di registro, una tassa pari a 168 euro.
E per chi ha più di 35 anni?
La possibilità di costituire una srl con capitale sociale di 1 euro c’è anche per chi supera il limite disposto dalla legge. Il Governo l’ha introdotta successivamente. In questo caso però il soggetto interessato non è esente dalle spese notarili. Se per gli under 35 si parla di ssrl, ossia di ‘società a responsabilità limitata semplificata‘, per gli over 35 si parla di srlcr, ossia srla capitale ridotto“.
Quale è la principale innovazione  nelle società semplificata a responsabilità limitata?
La ssrl è aperta esclusivamente a soci persone fisiche (escluse quindi totalmente le persone giuridiche) con età inferiore ai 35 anni: il requisito è talmente forte che non solo dev’essere rispettato da tutti i soci, ma anche per tutta la durata della società, e non solo all’atto della sua costituzione.
Basta infatti che anche un solo socio, indipendentemente dalla sua quota di riferimento, compia 35 anni perché la ssrl debba provvedere a ritornare nella condizione richiesta escludendo il socio: se non si adegua, si deve sciogliere.
Qualora siano tutti i soci a non essere più under 35, la ssrl deve obbligatoriamente trasformarsi in altro tipo societario o, in mancanza, sciogliersi. Ovviamente, anche gli eventuali nuovi soci devono rispettare il limite d’età: pertanto la ssrl è caratterizzata dal dover sempre avere tutti i soci con età inferiore ai 35 anni. Non è quindi ammesso far entrare, a nessun titolo, successivamente alla costituzione un nuovo socio 36enne mantenendo la forma di ssrl.
Invece l’amministratore può essere “maggiorenne”: agli over 35, cioè, è concessa la possibilità  di amministrare le nuove ssrl.
Molti giovani potranno diventare quindi, così, imprenditori autonomi ?
Dipende: la novità consiste sicuramente in un’opportunità di semplificazione per l’attività economica dei giovani. Per altri aspetti, tuttavia, non sembra centrare il cuore del problema: non viene toccata la questione che il moderno Bill Gates (evocato dal premier, Mario Monti, nel presentare la novità) può trovarsi ad affrontare laddove, avendo in tasca un’idea, volesse provare a trasformarla in impresa vincente. Ossia: il problema di reperire le risorse necessarie (i soldi) per lo start-up.
Punto nevralgico è: quali vantaggi trae il giovane dal costituire la ssrl piuttosto che aprire una partita iva (bastano cinque minuti e neanche un euro di capitale)? Certamente non è il vantaggio di avere una maggiore facilità di accesso al credito: perché, anzi, avverrà il contrario. Qualsiasi banca, infatti, sarà restia ad aprire una linea di credito a giovani che, peraltro, non risponderanno nemmeno personalmente della loro attività, ma attraverso una società con “un euro” di capitale.
Il vantaggio s’intravvede solamente quando si tratta di intraprendere un’impresa con un certo rischio.
In moltissime imprese di famiglia con genitori abituati a una gestione centralizzata e tradizionale, i giovani trovano un freno alla creatività e alle possibilità di introdurre innovazioni. Questo limite “culturale–generazionale” del titolare/fondatore è dovuto anche alla scarsa propensione a rischiare di fronte a nuove sfide.
In questo contesto, la ssrl offre un chiaro vantaggio. Il “nuovo” può essere gestito in modo di mettere i giovani imprenditori più irrequieti al riparo da un eventuale insuccesso, in quanto nelle srl, per le obbligazioni sociali, risponde solo la società con il suo patrimonio (dunque l’euro di capitale), evitando di coinvolgere in una situazione di rischio all’intero patrimonio familiare.

Luis Iurcovich
Esperto di family business
www.iurcovich.it

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