Campari, ricavi 2012 a +4,8%

Campari, ricavi 2012 a +4,8%

Nei primi nove mesi del 2012 le vendite del gruppo Campari sono state pari a 931,6 milioni di euro, in crescita del +4,8%, di cui +2,2% attribuibile alla crescita organica (+10,5% nei primi nove mesi del 2011), +2,6% all’effetto cambi positivo e -0,1% all’effetto perimetro negativo, interamente attribuibile ai brand di terzi in distribuzione. Il margine lordo è stato di 546,8 milioni di euro, in crescita del +4,9% e pari al 58,7% delle vendite.
Le spese per pubblicità e promozioni sono state 165,9 milioni di euro, in crescita del +4,2% e pari al 17,8% delle vendite (17,9% delle vendite nei primi nove mesi del 2011), evidenziando un’accelerazione degli investimenti di marketing nel terzo trimestre del 2012 (+17,3% nel terzo trimestre 2012 rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente), come pianificato. Il margine di contribuzione, ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni, è stato 381 milioni di euro, in crescita del +5,2% (+2,6% crescita organica) e pari al 40,9% delle vendite.
I costi di struttura, ovvero i costi delle organizzazioni commerciali e i costi generali e amministrativi, in crescita del +9,7%, sono stati pari al 17,9% delle vendite, riflettendo gli investimenti in nuove strutture distributive e il rafforzamento delle strutture centrali del gruppo.
L’ebitda prima di proventi e oneri non ricorrenti è stato 238,4 milioni di euro, in crescita del +2,5% (+0,9% crescita organica) e pari al 25,6% delle vendite.
L’ebitda è stato 236,1 milioni di euro, in crescita del +3,1% e pari al 25,3% delle vendite.
L’ebit prima di oneri e proventi non ricorrenti è stato 213,9 milioni di euro, in crescita del +2% (+0,5% crescita organica) e pari al 23,0% delle vendite.
L’ebit è stato di 211,6 milioni di euro, in crescita del +2,6% e pari al 22,7% delle vendite.
Gli oneri finanziari netti sono stati pari a 33,2 milioni, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2011, in cui risultavano pari a 31,5 milioni di euro, per effetto del maggiore costo medio del debito netto, dovuto principalmente al negative carry sulla liquidità detenuta.
L’utile prima delle imposte è stato di 175,7 milioni di euro, in crescita del +0,8 per cento. Prima dei costi non ricorrenti relativi alla strutturazione del finanziamento dell’acquisizione di Lascelles deMercado pari a 4,3 milioni di euro, di cui 2,1 milioni di euro di spese non ricorrenti e 2,2 milioni di euro di costi finanziari non ricorrenti, l’utile prima delle imposte è stato di 180 milioni di euro, in crescita del +3,3 per cento.
“I risultati dei primi nove mesi del 2012 – è il commento di Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer del gruppo Campari – sono stati impattati da un repentino cambiamento nel mese di settembre delle condizioni di mercato e dei consumi in Italia, da una performance debole in Germania nel picco di stagionalità rappresentato dal periodo estivo, e da un contesto macroeconomico meno favorevole negli altri mercati dell’Europa occidentale. In positivo, abbiamo registrato un graduale miglioramento in Brasile e una continua progressione nel Nord America, grazie all’incrementato focus sulle attività di brand building, e nell’area Asia-Pacifico, dove continuiamo a guadagnare quote di mercato. Guardando all’ultimo e importante quarto trimestre del 2012 e all’inizio del prossimo anno, riteniamo che l’andamento del business in Italia continuerà a essere volatile. Il clima di fiducia dei consumatori continuerà a essere negativamente influenzato da un alto tasso di disoccupazione, da un incremento della tassazione e da un clima di crescente incertezza politica. Inoltre, prevediamo che la recente introduzione di nuove disposizioni legislative, che impongono restrizioni nella gestione delle relazioni commerciali, determinerà una riduzione delle scorte nei canali distributivi. In positivo, ci aspettiamo una continua crescita in Nord America e Asia Pacifico, un miglioramento in Brasile e Germania e un ritorno a un andamento normalizzato delle vendite in Russia. Nonostante il difficile contesto macroeconomico in Europa occidentale continueremo a investire in brand building e a cogliere opportunità nelle nostre principali combinazioni di prodotti e mercati. Inoltre, alzeremo il nostro livello di attenzione sulle opportunità di ottimizzazione dei costi. Nel medio termine, ci aspettiamo che la solidità del nostro portafoglio di aperitivi ‘lunghi’ rimanga inalterata anche nella sfavorevole congiuntura economica in Italia ed Europa, e riteniamo di continuare a conseguire un buon andamento nelle categorie in cui operiamo nel resto del mondo”.

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