Auchan, i numeri del progetto Italia in Cina

Auchan, i numeri del progetto Italia in Cina

L’attrattività dell’Italian food & wine è tale che anche per i big player del retail internazionale ha valore strategico: lo conferma l’esperienza di Auchan Italia, che ha organizzato un’operazione promozionale del made in Italy in Cina lo scorso mese realizzando, nei primi 15 giorni di novembre, vendite per circa il 60% della merce impegnata: un successo per le pmi italiane che hanno partecipato, che hanno avuto l’opportunità di farsi conoscere nel più grande mercato agroalimentare del mondo.
“I dati che stanno arrivando dalla promozione realizzata in Cina sono positivi e confortanti – commenta per foodweb.it Fabio Sordi, direttore acquisti offerta e export di Auchan Italia –, perché tutti i prodotti coinvolti sono stati venduti in un tempo inferiore a quello preventivato, e perché abbiamo la dimostrazione della grande attenzione che il mercato cinese ha nei nostri confronti. Sono certo che questa sia la strada giusta e che questo possa diventare davvero uno dei mercati più importanti in assoluto per quanto riguarda l’export”.
In particolare, la pasta e la passata di pomodori sono stati i prodotti più richiesti, secondo i dati diffusi dall’ufficio export di Auchan, con il 70% della quantità impegnata venduto nei primi dieci giorni di esposizione. A seguire il cioccolato, con il 60% venduto nei primi 15 giorni, e il vino, che con barbera, bardolino e chianti ha segnato il 50% delle vendite del comparto enologico. In evidenza soprattutto il montepulciano d’Abruzzo, che sempre nei primi 15 giorni ha venduto il 60% della quantità impegnata.
“ll progetto pilota con Auchan – dichiara Riccardo Monti, presidente dell’agenzia Ice – conferma l’enorme potenziale del nostro prodotto alimentare in Cina e la necessità di potenziare la cooperazione con la grande distribuzione. In assenza di altri grandi retailer e di piattaforme distributive e logistiche, il sistema Italia può giovarsi delle reti e delle piattaforme esistenti assicurando la presenza all’estero dei nostri prodotti in quantità e qualità adeguate e a prezzi ragionevoli. Nei primi nove mesi del 2012 l’export di food italiano in Cina ha registrato incrementi notevoli, più che in altri settori: il made in Italy piace sempre di più, come testimonia anche il numero crescente di turisti cinesi in Italia, un volano importante anche per la commercializzazione dei nostri prodotti nel Paese del Dragone”.
L’iniziativa “Sapori delle regioni italiane in Cina”, realizzata dalla catena con il patrocinio del Mipaaf e la partecipazione dell’agenzia Ice, ha portato 54 aziende e 120 prodotti italiani nei 45 punti vendita cinesi dell’insegna; l’obiettivo, fanno sapere da Auchan, è rendere permanente l’offerta. Il progetto rientra nel protocollo “I sapori delle regioni”, patrocinato dal Mipaaf per cinque anni a partire dal 2012: un riconoscimento importante all’attività che il retailer svolge nei confronti delle oltre 900 pmi con cui collabora da anni, valorizzandone i prodotti nei suoi 58 iper italiani e negli 11 Paesi in cui è presente attraverso il programma Auchan Export. In generale, gli oltre 5mila fornitori dell’insegna sono composti per il 10,7% da microimprese, per il 13,4% da piccole imprese e per il 5,3% da medie imprese. Auchan ripartisce i propri acquisti nelle tre fasce rispettivamente al 4,8%, 7% e 6,1%; le pmi pesano in termini percentuali il 29,4%, per un valore complessivo di acquisto di circa il 18 per cento.
Attraverso le esportazioni nel 2012 l’insegna ha registrato 4 milioni di euro per l’alimentare e 2 milioni di euro sui vini. “Il prodotto italiano – conclude Sordi – soffre ancora di una carenza di marketing generalizzato. Essere più sinergici rappresenta la conditio sine qua non per sfondare in mercati così importanti come quello cinese. Sono convinto che il nostro approccio sia positivo: lo dimostra la grande attenzione che anche dai media abbiamo ottenuto con l’operazione a Shanghai, Pechino e Hong Kong”. Silvia Fornari

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