Campari, fatturato 2012 a +5,2%

Campari, fatturato 2012 a +5,2%

Crisi o no, Campari prosegue con il vento in poppa: nel 2012 le vendite del gruppo hanno toccato i 1.340,8 milioni di euro, in crescita del +5,2%, di cui +2,8% attribuibile alla crescita organica (+8,8% nel 2011), +2,2% all’effetto cambi positivo e +0,3% all’effetto perimetro positivo, in gran parte attribuibile a nuovi contratti distributivi. A tale proposito va ricordato che l’acquisizione della distilleria giamaicana di rum Lascelles deMercado è stata consolidata a partire dalla data del closing avvenuto il 10 dicembre 2012.
Le vendite nell’area Americhe, pari al 34,7% delle vendite totali, hanno registrato una crescita complessiva del +8,8% (variazione organica positiva del +5,6%), grazie a una forte espansione in tutti i mercati a eccezione del Brasile, un effetto perimetro del -0,3% e un effetto cambi positivo del +3,6%. Le vendite in Usa, pari al 21,9% del totale, hanno registrato una crescita organica del +8,6%, grazie al perdurare del buon andamento di tutti gli spirit, in particolare Wild Turkey e SKYY, Carolans, Espolón, Cabo Wabo e Campari. Le vendite hanno inoltre registrato una variazione di perimetro del -0,7% (determinato dalla cessata distribuzione di Cutty Sark) e dei cambi del +8,7 per cento.
In Brasile, le vendite (pari al 6,8% del totale) hanno registrato una performance organica negativa del -7,9%, e un effetto cambi del -6,7%: a causa dall’andamento debole delle marche locali, in parte compensato dal buon andamento di SKYY Vodka, che ha guadagnato quote di mercato e beneficiato del lancio della gamma Infusion. Le vendite nel resto delle Americhe (pari al 6% del totale) hanno registrato una crescita organica del +15,6%: soprattutto in Argentina (grazie ai buoni risultati di Cinzano, Old Smuggler e Campari), che evidenzia risultati molto positivi malgrado le restrizioni alle importazioni, Canada (grazie a Carolans, SKYY Vodka e Campari) e Messico (grazie ai ready-to-drink SKYY). Le vendite nell’area Americhe hanno inoltre registrato un effetto perimetro del +0,5%, e un effetto cambi del +0,4 per cento.
In Italia (29,2% del fatturato totale) si è registrato un calo del -2,9%, attribuibile a una performance organica negativa del -3,3% e a una variazione di perimetro del +0,5 per cento. L’andamento di questo mercato è stato peggiore del previsto nell’ultimo trimestre del 2012, a causa del peggioramento della fiducia dei consumatori e al decumulo delle scorte operato dai distributori. In particolare, le vendite di Campari e Aperol hanno registrato una variazione negativa limitata al -0,8% e -1,1% in Italia, dopo un anno record nel 2011, dimostrando la solidità del business degli aperitivi ‘lunghi’, che continua a guadagnare quote di mercato. Il resto del business, a eccezione di SKYY Vodka, ha registrato una variazione negativa, a causa del rallentamento generale dei consumi. Gli still wine sono stati penalizzati dal rallentamento del canale della ristorazione, mentre la performance di Crodino ha pagato la difficile congiuntura economica e il debole andamento nel canale dei bar e nel canale moderno in Italia.
Il resto d’Europa (25,8% del totale) ha segnato una crescita del +5,3%, determinata da una performance organica negativa del +3,4%, una variazione di perimetro positiva del +0,8% e un effetto cambi del +1 per cento. La Germania ha visto una calo del -9,1%, che ha penalizzato in particolare le vendite di Aperol e Campari. In Russia si è registrata una robusta crescita (+61%), a doppia cifra per Cinzano vermouth e Cinzano e Mondoro sparkling wine, grazie soprattutto ai risultati ottenuti nell’ultimo trimestre, di alta stagionalità. Gli altri Paesi europei (in particolare Austria, Svizzera e Belgio) hanno continuato a registrare una performance molto positiva, grazie ad Aperol, che cresce in tutti i mercati, e SKYY Vodka.
Nel resto del mondo (area che include anche il canale duty free), pari al 10,4% del totale, +19,8%, con una crescita organica del +11,9% e da un positivo effetto dei cambi del +7,9 per cento. In Australia tutto il portafoglio prodotti, in particolare l’importante franchise Wild Turkey, ha continuato a registrare una forte crescita e un aumento delle quote di mercato. Sviluppo molto positivo è stato registrato anche in altri importanti mercati, quali Cina, Sud Africa e Nigeria.
L’area di business degli spirit rappresenta il 76,7% del totale, hanno registrato una variazione delle vendite del +5,5%, determinata da una crescita organica del +2,9% e un impatto positivo dei cambi del +2,5 per cento.
Il brand Campari ha registrato una crescita del +0,5% a cambi costanti, dovuto a una performance negativa in Germania, sostanzialmente in linea in Italia e in Brasile e in crescita nei mercati internazionali (in particolare in Stati Uniti, Argentina, Russia e Nigeria). Aperol ha registrato una variazione organica del -2,2%, sempre per una variazione negativa in Germania, dovuta alla disputa commerciale con un importante cliente nel periodo di picco stagionale delle vendite, un andamento più debole in Italia, impattato da un contesto difficile di mercato, specialmente in gdo.
La crescita organica di Aperol esclusa la Germania è stata +6,1 per cento. Le vendite di SKYY sono incrementate del +9,4% a livello organico, sostenute da una crescita negli Stati Uniti, grazie al successo della gamma Infusion e al trend positivo di SKYY core. Inoltre, SKYY ha registrato una crescita molto sostenuta nei principali mercati internazionali, con crescita a doppia cifra in Brasile, Canada, Germania e Italia. La franchise Wild Turkey ha registrato una crescita organica complessiva del +19,2%, grazie all’eccellente performance di tutta la gamma nei mercati chiave. In particolare, Wild Turkey bourbon ha registrato una crescita del +5,7%, grazie a una performance positiva in tutti i mercati; Wild Turkey ready-to-drink ha registrato una crescita del +14,3%, trainata dal mercato australiano; American Honey ha registrato una crescita del +45,6% grazie alla performance molto positiva negli Stati Uniti e in Australia. Le tequile hanno registrato un trend in forte crescita (+23,7%), grazie al contributo di Espolón e Cabo Wabo nel mercato chiave degli Stati Uniti. Campari Soda ha registrato una variazione negativa del -4,9%, per l’andamento debole del canale bar e del canale moderno in Italia. I brand brasiliani hanno registrato una variazione organica negativa del -12,7%, evidenziando una stabilizzazione delle vendite nel quarto trimestre del 2012, dopo un andamento debole all’inizio dell’anno a causa del rallentamento generalizzato dei consumi, in particolare, dei prodotti di fascia di prezzo medio-bassa. GlenGrant ha registrato una variazione organica negativa del -6,5%, a causa di una performance molto debole della categoria dei whisky in Italia. Frangelico e Carolans hanno registrato una crescita organica del +0,9%, grazie alla crescita di Carolans nel mercato americano che ha compensato il calo di Frangelico.
Gli wine, che rappresentano il 14,6% del totale, hanno registrato una crescita totale del 6,1%, determinata da una variazione organica positiva del +3,3%, da una variazione di perimetro del +1,5% e da un impatto dei cambi del +1,3 per cento.
Il vermouth Cinzano ha registrato una crescita del +13,6% a cambi costanti grazie a un andamento positivo in Russia e Argentina, in cui beneficia del rafforzamento delle capacità distributive, che ha compensato la debolezza della categoria negli altri mercati. Gli spumanti Cinzano hanno registrato una variazione organica negativa del -7,8%, dovuta a una crescita a doppia cifra in Russia che non ha compensato la debolezza in Germania e Italia, a causa di una riduzione delle attività promozionali durante la stagione natalizia. Gli altri spumanti (Riccadonna, Odessa e Mondoro) hanno registrato complessivamente una crescita organica del +22,1% grazie alla performance sostenuta di tutti i brand. Gli still wine (principalmente Sella&Mosca, Enrico Serafino e Teruzzi&Puthod) hanno registrato una performance organica negativa di -5,7%, per la debolezza del canale ristorazione in Italia. Complessivamente gli still wine hanno registrato crescita totale positiva grazie al contributo dei nuovi marchi di terzi in distribuzione.
I soft drink (7,4% del totale) hanno registrato una crescita del +1,3%, con una crescita organica del +1,2%, grazie alla buona performance della gamma Lemonsoda che ha compensato la variazione negativa di Crodino (-2,7%), e un effetto cambio positivo del +0,1 per cento.
A livello finanziario, il margine lordo è stato 769,5 milioni di euro, in crescita del +4,7% e pari al 57,4% delle vendite. Le spese per pubblicità e promozioni sono state di 237,2 milioni di euro, in crescita del +3,5% e pari al 17,7% delle vendite (18% delle vendite nel 2011), dato l’impegno del gruppo nel rafforzamento dei propri brand in mercati chiave.
Il margine di contribuzione (ossia il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni) è stato di 532,3 milioni di euro, in crescita del +5,3% (+2,1% crescita organica) e pari al 39,7% delle vendite.
I costi di struttura (ossia i costi delle organizzazioni commerciali e quelli generali e amministrativi), in crescita del +10,1%, sono stati pari al 17% delle vendite, per il rafforzamento delle nuove strutture distributive e il completamento d’investimenti nelle strutture centrali del gruppo.
L’ebitda è stato 320,2 milioni di euro, in contrazione del -1,7% e pari al 23,9% delle vendite.
L’ebit prima di oneri e proventi non ricorrenti è stato 304,7 milioni di euro, in crescita del +2% (-1,1% variazione organica) e pari al 22,7% delle vendite. L’ebit è stato 287,5 milioni di euro, in calo del -2,7% e pari al 21,4% delle vendite. Gli oneri finanziari netti sono stati pari a 48,7 milioni di euro, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2011, in cui risultavano pari a 43,2 milioni di euro, per effetto del maggiore indebitamento netto medio, dovuto all’acquisizione di Lascelles deMercado.
L’utile prima delle imposte è stato di 236,2 milioni di euro, in flessione del -5,8 per cento. L’utile netto del gruppo è stato di 156,7 milioni di euro, in calo del -1,6% (-6,9% a cambi costanti), penalizzato dai proventi e oneri non ricorrenti. Al 31 dicembre 2012 l’indebitamento finanziario netto ha toccato i 869,7 milioni di euro (contro i 636,6 milioni del 31 dicembre 2011): la generazione di cassa positiva ha aiutato a controbilanciare l’impatto dell’acquisizione di Lascelles deMercado per un controvalore complessivo di 317,3 milioni di euro.

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