La Molisana fa quadrare lo spaghetto

La Molisana fa quadrare lo spaghetto

Da locale a globale: è il salto di dimensione che il pastificio La Molisana ha deciso di far fare al tradizionale ‘spaghetto alla chitarra’ (una referenza classica della sua gamma) ribattezzandolo come lo ‘spaghetto quadrato’, per proporlo all’attenzione dei consumatori a livello nazionale e internazionale. “Lo spaghetto alla chitarra de La Molisana è unico e inimitabile – afferma Giuseppe Ferro, amministratore delegato dell’azienda di Campobasso – e chi lo prova non può più farne a meno. Ma bisogna assaporarlo per comprenderne il valore: e proprio per questo motivo abbiamo deciso di eliminarne la connotazione regionale che gli impediva una maggiore diffusione sul mercato nazionale”. Con il nuovo nome di ‘spaghetto quadrato’, quindi, lo spaghetto alla chitarra è dallo scorso febbraio sugli scaffali della gdo a livello nazionale, dopo essere stato trasferito dalla linea delle Regionali a quelle delle Quotidiane.
“Il nome ‘spaghetto quadrato’ è stato registrato – conferma Rossella Ferro, direttore marketing de La Molisana, che parla del nuovo lancio in corso nonché dell’andamento e degli obiettivi dell’azienda in un’intervista per foodweb.it a Domenico Apicella – e stiamo pensando di creare una linea di paste quadrate: presto aggiungeremo lo spaghettino”. La forma quadrata (2 x 2 mm) permette di catturare il condimento su quattro lati e aumenta la consistenza alla masticazione. Dato il posizionamento in fascia premium, per la produzione dello spaghetto quadrato (trafilato al bronzo) vengono selezionate e macinate direttamente nel molino le varietà di grano duro con un contenuto proteico mai inferiore al 14 per cento. Dopo il restyling dei pack e del logo, quello dello ‘spaghetto quadrato’ è il primo lancio di prodotto vero e proprio (ma è in vista anche una linea di paste integrali) a due anni dall’ingresso di Pastificio La Molisana nel gruppo Ferro, proprietario dell’omonimo molino: l’azienda, infatti, è stato acquisita nel marzo 2011, tramite concordato fallimentare, per 24 milioni di euro, ed è stato completamente rinnovata con un investimento complessivo di 15 milioni di euro (2012-2013). Il piano di ristrutturazione ha riguardato innanzitutto la sala confezionamento, con l’acquisto di macchine e robot hi-tech, che ha permesso una sensibile riduzione dei costi e un miglioramento netto delle perfomance in termini di tempo e qualità del prodotto finito. Ma anche l’assetto logistico è stato rivoluzionato, grazie anche a un nuovo magazzino deposito della pasta, operativo da fine 2012 con 7mila posti pallet. Un secondo nuovo magazzino entrerà in funzione da agosto 2013 con un totale di 25mila posti pallet. Da luglio 2013, inoltre, sarà acceso l’impianto di rigenerazione, per la produzione di energia + calore + freddo con un notevole risparmio energetico. Per aumentare la produzione, infine, è annunciato l’acquisto nel 2014 di una nuova linea di lavorazione.
I volumi prodotti complessivamente dovrebbero quindi passare dalle 98mila tonnellate del 2012 alle 145mila di quest’anno, fino alle 190mila del 2014, soprattutto per tenere il passo dello sviluppo dei mercati esteri (50 Paesi, tra cui Brasile, Sud Africa, Usa, Repubbliche Baltiche, Spagna, Giappone) con un +75% nel 2012 vs 2011 e un +60% per la fine del 2013, che dovrebbe permettere a La Molisana di superare i 100 milioni di fatturato.
Anche nel mercato nazionale, peraltro, la cura di Ferro per l’azienda di Campobasso ha portato a un forte rilancio del brand: secondo i dati Iri, la quota a volume in gdo è passata da 0,3% di aprile 2011 al 4,3% di febbraio 2013, mentre la distribuzione ponderata è aumentata dal 13% (2011) al 52% (2013), tanto che La Molisana dichiara una crescita del sell out in quantità del +146,6% (dati Iri) lo scorso anno.

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