Fileni integra la filiera con il mangimificio ex Cargill

Fileni integra la filiera con il mangimificio ex Cargill

È in via di formalizzazione l’acquisizione del mangimificio Cargill di Jesi (An) da parte di Fileni, terzo produttore avicolo nazionale e primo nel comparto delle carni bianche biologiche. Con quest’operazione, Fileni mira a due importanti obiettivi: il salvataggio di una realtà produttiva di pregio, a rischio dismissione, e il conseguimento del completo controllo su tutti i passaggi della propria filiera produttiva. Una filiera che ingloba, con il mangimificio, il tassello dell’approvvigionamento di materie prime, prodotte localmente e secondo rigorosi standard di qualità e sicurezza. Con l’acquisizione del mangimificio di Jesi, Fileni ingloberà nel proprio organico anche i 15 lavoratori in forza presso l’impianto. Già nel 2008 l’azienda aveva garantito la riassunzione ai circa 600 dipendenti dello stabilimento di Castelplanio (An), ceduto da Arena.
Sono previsti alcuni lavori di ammodernamento per dotare l’impianto di Jesi nuovi macchinari in grado di massimizzare efficienza e rigore qualitativo. Una volta in attività, il mangimificio sarà in grado di rifornire di materia prima secondo gli standard qualitativi di Fileni tutti gli allevamenti, inclusi quelli dedicati alla produzione biologica.
Dopo la recente inaugurazione, a Cingoli (Mc), di un centro di allevamento di ultima generazione, Fileni prosegue così il percorso di innovazione dei processi e di ulteriore radicamento sul territorio marchigiano. Fileni va orientando la propria strategia imprenditoriale sul territorio per fare delle Marche il cuore pulsante delle proprie attività, avvicinando agli stabilimenti produttivi i centri di approvvigionamento e di allevamento.
“Credo che quest’acquisizione rappresenti un importante fattore di competitività per la nostra azienda – commenta Giovanni Fileni, presidente e fondatore di Fileni – e che, anche sul piano dei valori, rappresenti appieno il nostro modo di operare: valorizzando il territorio, proteggendo il patrimonio produttivo e occupazionale locale, investendo sull’innovazione e promuovendo procedure di garanzia per la qualità delle materie prime, per il benessere animale e per la sicurezza alimentare del consumatore finale Alla base della scelta coraggiosa di investire risorse significative, proprio in un momento di crisi diffusa, sta la volontà di applicare le nostre procedure di qualità e controllo anche a quei passaggi del ciclo produttivo che erano prima affidati a terzi”.

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