Italia-Russia, Inalca sigla un accordo bilaterale

Italia-Russia, Inalca sigla un accordo bilaterale

Nel quadro dei progetti strategici presentati nel Forum Italia-Russia di Trieste, Inalca (Gruppo Cremonini) e il ministro dell’Agricoltura della regione di Orenburg hanno firmato oggi, alla presenza di Vladimir Putin ed Enrico Letta, un protocollo istituzionale di collaborazione volto al miglioramento e alla valorizzazione del settore bovino nella regione Russa. Si tratta dell’unico accordo siglato oggi per la cooperazione tra i due paesi nel settore agroalimentare.
Inalca, società leader in Europa nel settore della carne bovina e da oltre 25 anni attiva in Russia, sta completando un investimento nella regione di Orenburg del valore di oltre 30 milioni di euro per la realizzazione di un impianto integrato di macellazione e lavorazione di carni bovine, la cui inaugurazione è prevista per il primo semestre del 2014. La struttura avrà una capacità di macellazione di 50 mila capi all’anno, ma con la flessibilità produttiva per adeguarsi facilmente al futuro aumento previsto per l’allevamento bovino della regione. Il progetto riveste una particolare importanza socioeconomica, in quanto l’impianto costituirà il volano per lo sviluppo dell’allevamento bovino nella regione: in virtù della tecnologia adottata, infatti, l’impianto potrà garantire agli allevatori locali la certezza nel collocamento dei capi allevati ed una adeguata valorizzazione del loro lavoro, secondo il modello già felicemente sperimentato da Inalca in Italia e in altre regioni d’Europa.
L’investimento rappresenta il completamento del modello produttivo integrato sviluppato da Inalca in Russia ed andrà a regime in brevissimo tempo dato che le carni prodotte ad Orenburg verranno da subito collocate nei canali commerciali e distributivi che Inalca ha da anni già consolidato sul mercato russo. In particolare, i tagli del posteriore verranno distribuiti nel canale dell’Horeca e del Retail attraverso le piattaforme distributive di Inalca presenti in Russia, (Mosca, San Pietroburgo, Rostov, Novosibirsk e fra poco Ekaterinburg), mentre i tagli dell’anteriore verranno utilizzati nello stabilimento produttivo di Mosca, realizzato nel 2009 con un investimento di oltre 100 milioni di Euro, dove si producono ogni anno 40 mila tonnellate di hamburger destinati a tutte le principali catene di ristorazione presenti nella Federazione Russa.
L’accordo siglato oggi con le autorità russe prevede che la società Inalca, attraverso la propria controllata Orenbeef, si impegni a raccogliere e macellare tutti i bovini che presentano specifiche caratteristiche e che sono allevati secondo un capitolato condiviso con gli allevatori della regione di Orenburg; l’amministrazione della regione di Orenburg si impegna a creare tutti i presupposti affinché in regione si sviluppi l’allevamento bovino e di conseguenza sia garantita la fornitura di bestiame alla società Orenbeef.
Per fare ciò verrà costituito un gruppo di lavoro misto tra amministrazione di Orenburg e società Inalca/Orenbeef con la finalità di assistere gli allevatori della regione nell’ottimizzazione dell’allevamento, dell’alimentazione, della genetica e dell’assistenza veterinaria mettendo in comune l’expertise esistente in materia in Italia ed in Russia.
Lo stabilimento produttivo integrato di Orenbeef e il gruppo di lavoro con l’autorità rappresentano il primo modello che Inalca vuole riprodurre in altre regioni russe a vocazione zootecnica, in perfetta coerenza con l’obiettivo del Governo nazionale russo di aumentare l’autosufficienza nella produzione di animali e proteine.
“Quest’accordo rappresenta il primo esempio di partnership pubblico-privata tra un’azienda italiana leader nel settore agroalimentare e una delle regioni russe a maggiore vocazione zootecnica finalizzata alla valorizzazione dell’enorme potenzialità produttiva agricola russa – commenta Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Inalca –. Per la nostra azienda significa il completamento del modello produttivo integrato di distribuzione e trasformazione, a cui si aggiunge ora anche controllo della produzione primaria su quel mercato. Questa è una conferma della perfetta sinergia dei settori agroalimentari dell’Italia e della Russia, ed un modello che replicheremo in altre regioni della Federazione Russa e in altri Paesi dell’area. Si tratta del completamento di un modello verticale integrato nel Paese che ha le maggiori potenzialità produttive agricole al mondo. Se già oggi la Russia è uno dei principali esportatori di cereali, in futuro, in un mondo caratterizzato sempre più da una situazione di scarsità alimentare, questo Paese avrà un ruolo strategico e prioritario nella produzione di tutte le principali derrate alimentare, comprese quelle ad alto valore aggiunto quali le proteine animali. Ed il nostro Gruppo vuole consolidare e rafforzare la propria posizione in tale contesto”.
La Regione di Orenburg, situata nel limite orientale della parte europea della Russia, al confine col Kazakistan (124 mila kmq e circa 2 milioni di abitanti), rappresenta una delle aree russe più interessanti per il settore primario.
L’abbondanza di cereali ne fanno una regione ideale per lo sviluppo dell’allevamento bovino. Orenburg è infatti la una delle principali regioni russe per popolazione bovina e l’amministrazione locale sta profondendo grandi sforzi nello sviluppo del settore, coadiuvata dalle risorse messe a disposizione a livello Federale per reintegrare il patrimonio bovino nazionale crollato dopo il collasso dell’Unione Sovietica nel 1991 e finora mai ricostituito. Attualmente la Federazione Russa ha una popolazione bovina di soli 20.000.000 di capi circa ed importa animali vivi e carne per oltre il 50% del proprio fabbisogno.

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