La Bagotta, torna il pane di una volta… in franchising

La Bagotta, torna il pane di una volta… in franchising

Dall’elettronica al food, questa è brevemente la storia di tre imprenditori italiani che hanno inventato La Bagotta, il nuovo panificio di via Esterle 29 a Milano inaugurato giovedì 5 dicembre.
I tre soci hanno preso l’esperienza del passato, trasportandola nel presente per un futuro di salute. Questo infatti è il punto di forza de La Bagotta: un pane che, come un tempo, non contiene alcun agente chimico e rimane naturalmente fragrante a lungo.
Pasta madre, farina macinata a pietra, acqua e sale marino sono gli ingredienti con cui si fa il pane da secoli, gli stessi del nuovo formato che farà innamorare i milanesi.
La Bagotta verrà venduta in quattro formati: la Bagotta (300 g), la mezza Bagotta (150 g), il quarto di Bagotta (75 g) e lo speciale ‘baciotto’ 25g , lo sfizio mignon proposto anche nella versione dolce o piccante.
L’attenzione rivolta al concetto di salute è uno degli elementi chiave dell’intero progetto, che ha visto coinvolto anche il Massimo Vercelloni, chirurgia toracica dell’ospedale Niguarda e presidente Federal, che commenta “La lievitazione naturale garantisce un prodotto digeribile, povero di colesterolo e salutare, infatti è noto che la madre acida contenga diverse specie di batteri lattici coinvolti nei processi digestivi. Quello prodotto da La Bagotta è infatti fruibile anche da persone con problemi di allergie e intolleranze alimentari”
Alla genuinità, si aggiungono le delizie del palato, da qui il manifesto dell’insegna che recita: “La mattina siamo dolci, alle 12 salati, alle 17 siamo piccanti e… alla sera siamo ancora croccanti”
Lo standard di elevata qualità si riflette anche nel layout del negozio – a cura di iarchitects – che è stato impostato su tre elementi cardini: trasparenza, igiene e freschezza. Il laboratorio in cui vengono impastate, preparate e infornate le bagotte è completamente a vista, per permettere al cliente di osservare l’intero ciclo di lavorazione. Inoltre, l’arredo è curato e molto moderno.
Questo progetto è stato studiato anche nell’ottica di abbellimento di un’area popolare e multietnica e si propone come il primo di una catena nazionale; si tratta di una risposta sfidante all’attuale momento socio-economico. C’è ancora chi ha il coraggio di avviare attività commerciali generando impiego – sono stati assunti i primi due dipendenti, abili panettieri siciliani, prima disoccupati – e investendo (per il momento 250 mila euro) in un progetto di qualità, puntando su una zona da riqualificare.

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