Mosconi cresce a doppia cifra nella pasta all’uovo

Mosconi cresce a doppia cifra nella pasta all’uovo

Il fatturato 2013 ha raggiunto i 20 milioni di euro, con una crescita del +21,3% sull’anno precedente. Dalla pasta all’uovo fatta in casa, al piccolo laboratorio, all’industria moderna che è oggi, il pastificio marchigiano Luciana Mosconi è presente da vent’anni sul mercato e nel tempo ha consolidato la sua posizione di azienda leader nella pasta all’uovo secca premium. Nel totale mercato della pasta all’uovo secca per il canale iper+super+libero servizio, l’azienda ha infatti registrato un +24,4% a valore rispetto all’anno precedente (contro un -2,4% a valore dell’intero settore) e la sua quota è passata dall’8% al 10,2% in soli 12 mesi. Obiettivi per il 2014? Acquisire ulteriori posizioni per garantire una progressione complessiva del 27% del fatturato, attraverso il 15% di presenza sul mercato italiano con linee storiche di prodotto, il 5% di new entry di gamma (due versioni di pasta all’uovo secca, al farro e integrale, e la sfoglia per lasagne all’uovo) e il 7% dell’attivazione di nuovi progetti all’estero.

“Nel 2013 – spiega Marcello Pennazzi, amministratore delegato di Luciana Mosconi – la nostra azienda ha anche consolidato nel Centro Italia la posizione di leader nel mercato pasta all’uovo secca lunga, con un 27,1% di quota a valore. L’obiettivo per il 2014 è di svilupparci ulteriormente attraverso azioni mirate e incisive di marketing strategico, guidate dai plus qualitativi di prodotto e dalle buone pratiche ambientali, che ci hanno permesso di ottenere incrementi notevoli anche in nicchie di settore. Un esempio è il mercato della pasta all’uovo secca per brodi e minestre, dove in tre anni di presidio siamo cresciuti vertiginosamente. Basti pensare che solo nell’ultimo anno abbiamo registrato un +180% a valore rispetto al 2012, a fronte di un -1,12% dell’intero settore italiano”.

L’attenzione all’ambiente è uno dei plus di Luciana Mosconi che, oltre a utilizzare in tutto il sito produttivo di Matelica energia proveniente da fonti rinnovabili, l’anno scorso ha concluso il progetto realizzato con il ministero dell’Ambiente per il calcolo dell’impronta ambientale della propria pasta all’uovo secca. L’azienda ha lavorato non solo per ottenere il calcolo delle emissioni di CO2 lungo il ciclo di vita delle tagliatelle da 250 e 500 g, ma anche per compensare i quantitativi correlati ai processi di produzione, distribuzione, stoccaggio, utilizzo e smaltimento tramite l’acquisto di crediti di carbonio per il progetto Kariba REDD+ di riforestazione in Zimbawe. “Il vantaggio per l’ambiente corrisponde al vantaggio competitivo per il brand”, asserisce infatti Pennazzi.

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