Sprechi alimentari, spagnoli e italiani i più attenti

Sprechi alimentari, spagnoli e italiani i più attenti

Oltre la metà degli europei (58%) getta nella spazzatura il cibo fresco che acquista ogni settimana, nonostante il 94% acquisti regolarmente ingredienti freschi per preparare i pasti. A rivelarlo è un’indagine condotta da Panasonic in collaborazione con Icm, che ha coinvolto 5mila uomini e donne di cinque Paesi (Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito) nell’agosto 2013, per scoprire la propensione allo spreco e le abitudine culinarie del vecchio continente.

Secondo la ricerca, sono i tedeschi i più spreconi d’Europa in termini quantitativi: il 62% di loro getta nella spazzatura cibo fresco non consumato ogni settimana. I più attenti al risparmio risultano essere invece gli spagnoli, con il 50% degli intervistati che afferma di non gettare mai cibo fresco, e gli italiani, con il 42 per cento. Nel nostro Paese a vincere il primato della frugalità sono le donne, con il 44% che non spreca nulla rispetto al 39% degli uomini; inoltre, più della metà degli over 65enni non sprecano mai cibo fresco rispetto ad appena il 28% dei giovani tra i 18 e 24 anni.

Ai francesi va invece il primato negativo del valore economico del cibo sprecato: oltre un quarto (26%) degli intervistati dichiara di sprecare 250 euro di cibo fresco ogni anno, il che equivale, se si considera lo spreco di cibo in un periodo di 60 anni, a circa 15mila euro nell’arco di una vita.

Per gli europei l’utilizzo di ingredienti freschi nella preparazione dei pasti è importante (il 33% di loro li acquista più di tre volte a settimana), ma il 58% degli intervistati non riesce a consumare tutto il cibo fresco messo nel carrello della spesa. Per quanto riguarda la frequenza d’acquisto, quasi un quarto degli italiani (23%) ha dichiarato di acquistare alimenti freschi almeno quattro volte a settimana; seguono, nella classifica dell’attenzione ai cibi freschi, spagnoli, tedeschi, francesi e inglesi: solo il 9% sarebbe disposto a fare la spesa alimentare quattro o più volte a settimana.

Secondo la ricerca, inoltre, il 46% degli italiani va a fare la spesa almeno tre volte a settimana e quasi un quarto dei giovani (18-24 anni) acquista in negozi di alimentari freschi almeno quattro volte alla settimana. Al Sud risiedono i più grandi acquirenti di ingredienti freschi, con oltre la metà degli intervistati (54%) che li acquistano almeno tre volte a settimana, mentre al Nord-Ovest solo il 35% dichiara una frequenza di una volta a settimana al massimo.

“Gli europei stanno riscoprendo l’importanza di un’alimentazione sana – ha commentato Alessandro Battagliero, group product manager elettrodomestici di Panasonic Italia – e i giovani italiani sono al primo posto nella preparazione di pasti con cibi freschi, cucinati almeno una volta al giorno (34% degli intervistati). In Panasonic, il consumatore e le relative necessità sono al centro degli studi di progettazione e, proprio in considerazione della rinnovata attenzione verso uno stile di alimentazione sano e naturale, abbiamo implementato nei nostri frigoriferi tutte le tecnologie di conservazione all’avanguardia”.

A completare lo scenario sulle abitudini di spesa e di consumo degli italiani e a fornire un dato positivo è un’indagine di Coldiretti/Ixe’, divulgata in occasione della giornata di prevenzione dello spreco alimentare in Italia, istituita dal ministero dell’ambiente. Secondo la ricerca, infatti, quasi tre italiani su quattro (73%) hanno tagliato gli sprechi a tavola nel 2013. La crisi sembra aver influito quindi positivamente almeno sul contenimento degli sprechi, visto che ogni persona in Italia ha comunque buttato nella spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno.

In particolare, Coldiretti evidenzia come il 45% degli italiani abbia ridotto gli sprechi, il 28% li abbia addirittura annullati, mentre il 26% non abbia cambiato il proprio comportamento. Tra chi ha tagliato gli sprechi, l’80% fa la spesa in modo più oculato, il 37% controlla con più attenzione la data di scadenza e il 26% ha ridotto le dosi acquistate, mentre il 56% riutilizza gli avanzi per preparare nuove pietanze. Ben quattro italiani su dieci (42%) mangiano il pane avanzato dal giorno prima e solo il 2% butta il pane superfluo.

E oltre al pane, tornano sulle tavole degli italiani anche i piatti del giorno che, ricorda Coldiretti, sono un’ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi e per mantenere tradizioni culinarie del passato, come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

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