Marks & Spencer, nel mirino c’è anche l’Italia

Marks & Spencer, nel mirino c’è anche l’Italia

Con l’obiettivo di aumentare del 40% i profitti all’estero, il retailer britannico Marks & Spencer ha appena annunciato un piano triennale di espansione internazionale. Almeno 250 nuovi negozi saranno aperti nei mercati di India, Cina, Russia, Medio Oriente ed Europa Occidentale. Nella sola Parigi verranno inaugurati trenta punti vendita, secondo un approccio strategico che l’amministratore delegato Marc Bolland ha definito di ʻmouse e mattoniʼ. Oltre ai format fisici, quindi, il player è pronto investire nel contempo sull’e-commerce dei suoi prodotti alimentari, con prezzi e tempi di consegna competitivi. Gli store saranno più che altro negozi di prossimità, con una superficie di circa trecento metri quadri, concorrenti dirette di insegne come Franprix, Daily Monop e Carrefour Express. Lo stesso modello potrebbe essere adottato anche in altre città europee, come Bruxelles, Amsterdam, Madrid, Barcellona e Milano. Proprio l’Italia e la Spagna rappresentano due capisaldi del nuovo corso di Marks & Spencer, che considera senza mezzi termini un grave errore aver lasciato il vecchio continente nel 2001.  “Il food britannico è sempre più richiesto a livello globale – ha dichiarato Steve Rowe, direttore esecutivo di M&S -. Dalle frittelle in Olanda fino al vino rosso in Cina, i nostri clienti internazionali sono piuttosto veloci a indicarci le loro preferenze. Per questo siamo convinti che ampliare l’offerta di cibo fresco sia un’opportunità di crescita. Intanto  stiamo cercando i giusti partner e le posizioni ottimali per collocare i negozi”. Secondo i programmi dell’azienda, insomma, la Francia diventerà il più grande mercato fuori dal Regno Unito, lanciando la volata per le new opening in altre città europee, tra cui quelle italiane. Nonostante le difficoltà incontrare sinora, comuni del resto anche agli altri competitor, l’insegna intende anche continuare a investire nei suoi progetti in Cina, soprattutto attraverso una joint venture con operatori locali.

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