Le fiere servono ancora?

I dati dimostrano che questi eventi se gestiti con una strategia corretta possono rappresentare importanti occasioni di business
Le fiere servono ancora?

Alimentaria, Cibus, Linkontro Nielsen ed Expo 2015. I primi tre sono stati gli avvenimenti più importanti degli ultimi mesi. Il quarto, l’Expo, è sulla bocca di tutti come evento clou del 2015. “Alimentaria, che si è tenuta a Barcellona dal 31 marzo al 4 aprile, si è rivelata strategica non solo per il mercato spagnolo ma per fare affari con il Sudamerica. Numerosi infatti sono stati i visitatori professionali provenienti da paesi latino americani.” Lo afferma Alberto Auricchio, imprenditore e direttore commerciale nell’impresa famigliare. Questa impresa ha rilevato il distributore Hispano Italiana e rappresenta anche altri marchi come Beretta, Parmareggio, Biraghi e Annalisa nel mercato spagnolo. Il Cibus, che si è tenuto a Parma dal 5 all’8 maggio, ha smentito il luogo comune che le fiere sono finite perché costano troppo. Numerosi infatti i buyer italiani e stranieri che si sono palesati fra gli stand. Non solo, anche diversi ‘finanzieri’ (cioè rappresentanti di fondi, di banche e di società di intermediazione) sono stati alla manifestazione di Parma per cercare di ‘comprare o di vendere’ industrie italiane. Il ‘made in Italy’ si sa interessa a molti.
Anche Linkontro Nielsen, che ha festeggiato in Sardegna il 30° compleanno, al Forte Village dal 21 al 25 maggio, si è rivelato un grande successo. Oggi tutti si chiedono che cosa fare per l’Expo. Se partecipare a Palazzo Italia o nei due Palazzi Federalimentare/Fiere di Parma oppure a Tutto Food, che si tiene a Milano dal 3 al 6 maggio 2015 in contemporanea con l’apertura dell’Expo. Altri come per esempio Lavazza si concentrano sul fuori salone a Milano e in altre sei città italiane. Insomma tutte grandi opportunità per il nostro Paese e per il nostro settore che vanno gestite bene.  La strategia, come sempre, gioca un ruolo fondamentale.

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