Vog, un’ottima annata per le mele Royal Gala

La produzione di quest'anno potrebbe uguagliare il buon raccolto registrato nel 2011. Preoccupa il divieto d'importazione dall'Europa di ortofrutta da parte della Russia
Vog, un’ottima annata per le mele Royal Gala

Il tempo delle mele è già cominciato. Dopo una chiusura della stagione commerciale 2013/2014 al rallentatore, la nuova raccolta bussa alle porte con circa 10 giorni di anticipo rispetto alla scorsa estate: si va delineando un raccolto ricco non soltanto in Italia, ma anche nelle maggiori zone di produzione del resto d’Europa.”La produzione nei 28 paesi dell’Unione Europea non raggiungerà la soglia delle 12 milioni di tonnellate, ma si tratterà comunque del più abbondante raccolto degli ultimi anni – anticipa Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio Vog –. In particolare in Polonia ci si attende un volume record di 3,5 milioni di tonnellate, che in seguito al divieto di importazione della frutta europea imposto dalla Russia costituisce il maggiore fattore di incertezza nella commercializzazione nella stagione autunnale”. Dichgans stima che in Alto Adige-Südtirol il raccolto sarà di poco inferiore alle 1,2 milioni di tonnellate, circa il 9% in più rispetto a quello dello scorso anno.

Ma se quella del 2014 si va delineando come un’ottima annata per la melicoltura, che cosa ci dobbiamo aspettare dal punto di vista dei prezzi? “Abbiamo già numerose richieste per le prime Gala, anche perchè per quel che riguarda questa varietà, la merce proveniente da oltreoceano è praticamente esaurita– prosegue Dichgans. Sembra quindi che non ci saranno problemi nel passaggio dalle mele importate a quelle fresche di produzione europea. I prezzi bassi registrati sul finire dell’ultima stagione rappresentano per i nostri clienti un forte stimolo per un rapido avvicendamento. La pressione commerciale che si viene a creare ogni anno durante le settimane della raccolta contribuirà inoltre a far iniziare la stagione con slancio. Ritengo che ciò rappresenti il migliore presupposto per riuscire a vendere secondo i piani di decumulo i volumi di raccolto attesi, per raggiungere una situazione di tranquillità con l’inizio del 2015″.

Nel 2014 aumenteranno in particolare le quantità di mele delle varietà Nicoter/Kanzi® e Scifresh/Jazz® disponibili sul mercato, per questo per la nuova stagione l’obiettivo del consorzio è quello di ampliare la distribuzione di queste due varietà. Inoltre, in occasione della fiera di settore Interpoma, che si terrà a novembre a Bolzano,verrà presentata ufficialmente e in anteprima mondiale una nuova varietà: si tratta di una mela a buccia gialla, con una polpa succosa e croccante.

Ma se la campagna 2014 si chiuderà sotto i migliori auspici, a impensierire Vog nell’ultimo mese è la recente notizia del divieto imposto dalla Russia di importare prodotti alimentari dall’Europa, poichè rischia di compromettere pesantemente gli equilibri di mercato. Uno scenario che perà era altamente prevedibile. “Era scontato che la Federazione Russia non  si sarebbe limitata al solo divieto di importazione delle mele polacche deciso inizialmente. Questa imposizione voleva colpire la melicoltura polacca nel suo punto nevralgico, in quanto per la Polonia la Russia è, anche per motivi di natura storica, il primo mercato di sbocco e riveste quindi un’importanza vitale: un mercato che assorbe dalle 500mila alle 700mila tonnellate di mele polacche all’anno. Il protrarsi di questa situazione può effettivamente mettere in discussione il fragile equilibrio del mercato delle mele europee, anche in vista dell’elevata produzione nel Continente. D’altra parte la Russia dovrà comunque provvedere a sostituire le mancate importazioni dalla Polonia e dall’Europa con prodotti provenienti da altre regioni. E qui potrebbero entrare in gioco la Cina e, a partire dalla prossima primavera, acquisti dai Paesi dell’emisfero sud. Ciò significa che tali quantità saranno sottratte ad altri mercati. Si avrà, quindi, uno spostamento globale dei flussi di merce dove non è ancora chiaro chi uscirà vincitore o sconfitto”.

Già oggi è comunque possibile trarre una conclusione, e cioè che in futuro la produzione di oltreoceano avrà un ruolo sempre più marginale sul mercato del nostro Continente, con i Paesi europei chiamati sempre più a soddisfare autonomamente il consumo interno.

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