Francia, ancora giù le vendite dei lattieri freschi

Il calo dei consumi tra i giovani penalizza il settore, alle prese anche con la volatilità dei prezzi. L’opportunità arriva dagli yogurt iperproteici
Francia, ancora giù le vendite dei lattieri freschi

Tempi duri per il comparto francese dei prodotti lattiero-caseari freschi. Da ormai due anni le vendite sono in flessione, a causa di un contesto economico poco favorevole. A incidere negativamente sul business ci sono, oltre ai problemi congiunturali, fattori come la volatilità nei costi della materia prima e la maggiore concorrenzialità nella grande distribuzione. Ma anche le dinamiche di destrutturazione dei pasti, che hanno determinato nell’ultimo decennio un calo dei consumi tra i giovani vicino al 25%, nonostante gli appelli dei nutrizionisti. Secondo  Syndifrais, il sindacato nazionale che unisce gli industriale del settore, durante lo scorso anno i volumi di vendita sono diminuiti di 1,5 punti. A ciò si aggiunge che il prezzo del latte ha registrato una crescita record del 7,3%, mentre la battuta di cassa dei prodotti è salita solo dell’1,7%, comprimendo quindi notevolmente i margini. Anche l’export è in chiaro affanno, con un giro d’affari che arretra del 15%, a quota 667 milioni di euro, frenato soprattutto delle performance negative nei mercati di Spagna e Gran Bretagna. Uno scenario poco rassicurante, in cui si inserisce l’abolizione delle quote latte e il timore di ulteriori contrazioni dei fatturati. Dal 2013 a oggi, del resto, la produzione è calata di 70 mila tonnellate, equivalente alla capacità annua di un impianto medio. Nelle relazione del sindacato, gli spiragli di luce arrivano dall’affermazione dei marchi regionali e, soprattutto, dall’innovazione nei prodotti. Su tutti, lo yogurt iperproteico lanciato nel 2014 da Danone (Danio) e Yoplait (Yopa). Un segmento, quest’ultimo, che durante lo scorso anno ha già dimostrato trend piuttosto interessanti, con circa 12.700 tonnellate di volumi venduti. Sulle strategie dei big player dello yogurt, tuttavia, peserà certamente anche la recente decisione dell’antitrust.

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