Il fondo Clessidra acquisisce la Acetum

Al private equity la maggioranza della società. Più mezzi per concentrarsi e crescere all'estero
Il fondo Clessidra acquisisce la Acetum

Il private equity irrompe nel mondo dell’aceto balsamico di Modena: il fondo Clessidra, creatura dell’ex manager Fininvest Claudio Sposito, ha acquisito la maggioranza delle quote di Acetum, la società presieduta da Cesare Mazzetti (nome noto anche nel settore dei distillati tradizionali italiani).  La totalità della società è stata valutata oltre i 100 milioni di euro ma non si conoscono con esattezza i dettagli. Non è oggetto di disconoscere neanche la quota ceduta, ma potrebbe non essere lontana da un 70-80% delle azioni.

“La complessità dei mercati cui rivolgiamo, unitamente alle sempre maggiori richieste delle catene di grande distribuzione per cui lavoriamo come private label, fanno si che si abbia bisogno di maggiori mezzi, sia finanziari sia di capitale umano. E noi, per questi motivi di tipo strategico, abbiamo scelto di far entrare un nuovo socio che apporti tutti questi asset” spiega a Food Cesare Mazzetti, che resterà presidente dopo l’ingresso di Clessidra. Nella compagine azionaria resterà anche Marco Bombarda, che manterrà un posto in consiglio d’amministrazione.  “Il fondo – continua Mazzetti- ha indicato come nuovo amministratore delegato Andrea Guidi, manager d’esperienza nel settore alimentare autore della crescita del marchio Nutkao e  con un passato in Barilla. Si occuperà di far funzionare la macchina organizzativa  di gruppo, che ha bisogno di una riqualificazione dopo le ultime acquisizioni”. Negli ultimi anni la società ha inglobato l’Acetaia Fini, la Acetaia Emiliano Romagnola e la Pontiroli: una crescita per linee esterne che ha bisogno di una messa a punto. “Non è finita qui: abbiamo siglato un patto per l’acquisizione di un’altra società che comunicheremo a breve. Nel nostro settore, come del resto in molti altri dell’agroalimentare italiano si sente la necessità di un processo di concentrazione che permetta di affrontare con maggiore forza i mercati internazionali. Per la prima volta si ha l’impressione che qualcosa si stia muovendo e noi siamo pienamente in questo processo”.
Anche perché i mercati esteri, dove si piazza il 95% dell’affetto balsamico di Modena, sono ancora ricettivi e in crescita: “Nei primi sei mesi del 2015 abbiamo messo a segno una crescita del 15%, dopo aver chiuso il 2014 con un fatturato consolidato pari a poco meno di 100 milioni se comprendiamo anche la nostra filiale americana. Gli Stati Uniti sono in crescita, grazie anche al dollaro forte. La Germania vive un momento di stasi mentre la Russia si è un po’ spenta, per i problemi geopolitici che attraversa. Ma stanno emergendo paesi come la Korea e perfino l’Iran (che ha siglato uno storico patto sul nucleare con gli Usa, ndr). Bene gli altri mercati tradizionali come Francia, Inghilterra e Svizzera”.
Da ricordare che anche la Ponti è nel mirino di un ingresso nel capitale. Alla società piemontese è interessato il Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti.

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