Tesco vende in Corea del Sud per ridurre il debito

Il retailer britannico incasserà oltre 5 miliardi di euro dalla cessione della divisione sudcoreana Homeplus, sua maggiore attività all’estero
Tesco vende in Corea del Sud per ridurre il debito

Il ceo Dave Lewis era stato chiaro. Per rilanciare il giro d’affari di Tesco, dopo le turbolenze degli ultimi tempi, è necessario investire su una nuova politica dei prezzi, capace di competere con i discount. Ma anche trovare le risorse economiche per sostenere la nuova strategia, tagliando sprechi e costi di gestione, nonché gli store che non rispettano precisi requisiti di business. Comprese le attività all’estero considerate meno redditizie, o che, per le loro dimensioni, possono contribuire a una veloce riduzione del debito attraverso la cessione. Proprio in quest’ottica, il rivenditore britannico ha annunciato la prossima vendita di Homeplus, sua filiale sudcoreana, a un consorzio guidato dal fondo d’investimento MBK Partners, e che comprende anche il National Pension Service di Seoul, il fondo sovrano di Singapore Temasek e il Canada Pension Plan. Sconfitta, dunque, la concorrenza dei colossi americani Kkr e Carlyle, che avevano più volte rilanciato la loro offerta, appoggiandosi a loro volta ad altri partner locali. L’affare porterà nelle casse di Tesco quattro miliardi di sterline, pari a 5,44 miliardi di euro, di cui 4,24 miliardi liquidi, che saranno quindi direttamente utilizzati per la riduzione del debito. Oltre ai 400 punti vendita a marchio Homeplus, l’accordo prevede la vendita di altri 200 store  in franchising, ma di proprietà del retailer britannico. Dopo Giappone e Stati Uniti, Tesco abbandona così anche il teatro delle operazioni sudcoreano.

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