Aldi in Italia: scatterà la guerra dei prezzi fra discount?

La (facile) profezia è della rivista Lebensmittel Zeitung, che rilancia le indiscrezioni sull’esordio in Italia del discounter
Aldi in Italia: scatterà la guerra dei prezzi fra discount?

Sono anni ormai che si parla dello sbarco del discounter tedesco Aldi in Italia e negli ultimi mesi le indiscrezioni si sono fatte sempre più insistenti. Ma cosa accadrebbe se Aldi arrivasse in Italia? Il settimanale tedesco Lebensmittel Zeitung ha provato a rispondere a questa domanda: il principale effetto potrebbe essere una guerra dei prezzi per conquistare “i cuori, le menti e le tasche di 60 milioni di consumatori”. Secondo la rivista, Lidl – che ha accumulato un vantaggio più che ventennale, visto che il primo dei suoi oltre 570 punti vendita italiani lo ha aperto a marzo del 1992 ad Arzignano (Vi) – limerà i propri prezzi in ottica difensiva.

PENNY MARKET SOTTO PRESSIONE? – Uno scenario di questo tipo – sempre secondo Lebensmittel Zeitung – metterebbe ulteriormente sotto pressione l’altra catena discount di origine tedesca, Penny Market. Arrivata in Italia nel 1994 attraverso una joint venture tra Esselunga e il gruppo tedesco Rewe – che nel 1999 è diventato unico proprietario della filiale – Penny Market in Italia ha superato i 320 punti vendita e, secondo operatori di mercato, avrebbe proseguito nel suo piano di espansione a dispetto di risultati di bilancio non sempre positivi. A giocare la partita, però, non saranno ovviamente solo i player tedeschi, visto che in Italia il leader del canale discount è Eurospin, con circa un migliaio di punti vendita. E oltre 725 sono invece i negozi che fanno capo a Md, il gruppo distributivo fondato da Patrizio Podini e che opera con le insegne Md e Ld (acquisita nel 2013 da Gruppo Lombardini).

LE VOCI SUL CEDI DI COOPCA – Quali sono gli indizi che fanno propendere per un prossimo esordio di Aldi in Italia? Lebensmittel Zeitung – pur precisando che il gruppo tedesco non rilascia commenti in merito – ne elenca due, per la verità già noti. Il primo sarebbe l’interesse per il centro distributivo di Amaro (Ud), coinvolto nella procedura concorsuale legata al dissesto di CoopCa. La struttura logistica – costata 18 milioni di euro nel 2011 – è oggetto in queste settimane di una procedura competitiva e in caso di mancata aggiudicazione verrà assegnata alla Banca di Cividale, cioè l’istituto con cui CoopCa aveva stipulato un mutuo. Altra voce riferita da Lebensmittel Zeitung è quella di colloqui avviati da Aldi per selezionare il personale nel Triveneto. A coordinare le operazioni sarebbe la controllata austriaca Hofer, attraverso un ufficio aperto a Verona.

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