Aidepi, 10 cose da sapere sulla pasta

In un Dossier l'Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane sfata molti luoghi comuni sul prodotto simbolo della dieta mediterranea
Aidepi, 10 cose da sapere sulla pasta

Secondo i dati più recenti pubblicati da Aidepi, l’Italia si conferma il Paese leader mondiale nel consumo, nella produzione e nell’esportazione di pasta . Eppure su spaghetti, maccheroni &co. e le sue materie prime si fa ancora tanta confusione. In un Dossier realizzato con il supporto di esperti di agronomia, nutrizione e pastificazione, l’associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, racconta la sua versione evidenziando un fatto certo, ovvero che da sempre l’Italia non è autosufficiente per questa coltura e che il deficit attuale (30-40%) di grano italiano è la metà rispetto a 120 anni fa, quando il mito della pasta italiana si costruiva grazie al pregiato grano russo.

GRANO ESTERO, TROPPI LUOGHI COMUNI – L’associazione di categoria quindi non ha dubbi in merito a una eccessiva disinformazione e speculazione sulla presunta scarsa salubrità del grano estero: “I dati – aggiungono da Aidepi – confermano che è controllato esattamente come quello nazionale, spesso costa di più (fino al 10-15%) e negli ultimi anni – al di là degli slogan – mai un campione entrato nel porto di Bari è risultato fuori legge”.

ITALIANO O STRANIERO, I CONTROLLI  NON CAMBIANO – Secondo il rapporto dell’ARPA Puglia di Bari sulla presenza di micotossine negli alimenti tra il 2011 e il 2014, il grano entrato nel porto di Bari negli ultimi quattro anni non ha mai superato i limiti di legge. “Non esiste alcuna evidenza che i grani esteri siano risultati più spesso positivi ai controlli di quelli nazionali e che solo loro contengano micotossine – afferma Emilio Ferrari, vicepresidente Unione Semolieri Europei. La soluzione per sostenere il grano duro italiano non è bloccare l’importazione, ma migliorare la produzione nazionale in collaborazione con tutta la filiera, dai genetisti agli agricoltori, agli industriali, col supporto degli enti pubblici”.

I DATI DI PRODUZIONE E FABBISOGNO – Il nostro ruolo di leader mondiali del mercato della pasta ci ha posto, da sempre, tra i Paesi con maggiore fabbisogno di grano duro: attualmente, utilizziamo 5,8 milioni di tonnellate annui, 1/6 della produzione mondiale. Per raggiungere questa quantità mancano alla produzione nazionale circa 2 milioni di tonnellate di materia prima l’anno.

DA DOVE ARRIVA IL GRANO ESTERO – Il principale fornitore di grano duro è l’Italia, da dove i pastai acquistano il 60-70% del fabbisogno (in pratica, tutto il grano duro nazionale, mantenendo di fatto in vita la filiera), l’origine del restante 30-40% varia in funzione della stagione e della qualità dei raccolti. Alla materia prima nazionale vengono perciò aggiunti, in media, circa 1,8 milioni di tonnellate di grani di altissima qualità e grano di grado 3-4 “or better” (cioè tra il fino ed il buono mercantile) provenienti da Usa, Canada, Australia e Francia.

PASTA, 10 COSE DA SAPERE PER SFATARE I LUOGHI COMUNI 

GRANO E PASTA

 

 

 

 

 

 

 

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