Carne vegana, come cambia l’industria alimentare?

La sfida delle start-up che reinventano il cibo gode sempre più del supporto di grandi finanziatori globali. E si prepara a scuotere il mercato
Carne vegana, come cambia l’industria alimentare?

Più della stampa 3D, delle automobili senza pilota e dei programmi di realtà virtuale. La carne vegana suonerà pure come un ossimoro, ma potrebbe presso essere il principale trend dell’industria tecnologica mondiale. Lo ha annunciato tra gli altri Eric Schmidt, direttore esecutivo di Alphabet, la holding a cui fa capo Google, durante il recente Milken Institute Global Conference di Los Angeles. Le proteine vegetali, insomma, sarebbero al centro di una rivoluzione alimentare capace gradualmente di sostituire nei piatti la carne animale. Magari con lo stesso gusto, colore e consistenza di salsicce, filetti e hamburger tradizionali. Ecco perché proprio il settore del food tech può contribuire a sostenere questa tendenza, attraverso l’impulso di start-up innovative e sempre più foraggiate da grandi finanziatori internazionali.

BEYOND MEAT – E’ certamente il caso di Beyond Meat, azienda americana che utilizza proteine di soia per creare prodotti identici nel sapore agli straccetti di pollo o alla carne di manzo macinata. Il mese scorso ha lanciato il Beyond Burger, andato immediatamente a ruba negli scaffali di Whole Foods in Colorado.

IMPOSSIBLE FOODS – Ma anche di Impossible Foods, società che presenta la sua carne alternativa come indistinguibile da quella di manzo, una volta cotta. E in pochi anni ha raccolto fondi per 182 milioni di dollari, mostrando la capacità di ridurre drasticamente i costi di produzione, tanto da renderli accessibili e competitivi.

UNA SVOLTA GREEN – Per Bruce Friedrich, direttore esecutivo del Good Food Institute, organizzazione che promuove il cibo di origine vegetale,  “la carne coltivata è sostenibile, crea molti meno gas serra rispetto alla carne convenzionale, è più sicura e non danneggia gli animali. Per le persone che vogliono mangiare carne, quella coltivata è il futuro”.

© Riproduzione riservata