Saranno la seconda moglie Giuliana Albera e la figlia Marina Sylvia – la terza in ordine di nascita- a controllare l’impero dei supermercati Esselunga, la cui vendita è, per il momento, sospesa con buona pace di Citigroup che aveva già imbastito le trattative. Le prime disposizioni testamentarie di Bernardo Caprotti, lette ieri – 5 ottobre 2016 – a Milano dal notaio Carlo Marchetti, parlano chiaro su chi sarà a comandare a Pioltello, sede centrale della società. Il 66,7% circa della holding Supermarket Italiani, che custodisce le azioni della controllata Esselunga spa, sarà infatti di proprietà delle due eredi, mentre la restante parte sarà di Giuseppe e Violetta Caprotti, che avranno circa 16,7% ciascuno. Nuovo, e inatteso, anche il presidente della holding: sarà il settantasettenne notaio Piergaetano Marchetti, che dovrà garantire quindi gli equilibri all’interno della compagine azionaria in questo delicato passaggio di consegne tra generazioni della famiglia di imprenditori di origine brianzola. L’esecutore testamentario designato è Stefano Tronconi dello Studio Pirola Pennuto Zei & Associati.
LA DIVISONE DELL’IMPERO SUPERMARKET ITALIANI – Come si è giunti a questa ripartizione di quote, decisa il 9 ottobre del 2014 dal fondatore? L’ago della bilancia è stato il 25% delle azioni della holding di cui il fondatore della catena retail poteva disporre liberamente, che è stato lasciato in eredità a Giuliana Albera e alla figlia. A questa quota si somma il 25% che spetta alla vedova di Bernardo come legittima e il 16,7% di Marina, sempre a titolo di eredità legittima. La somma di tutte queste quote è, per l’appunto, il 66,7 per cento, che consente la giuda del gruppo senza problemi di sorta. La prima dichiarazione di Giuseppe Caprotti, che ha assistito all’apertura del testamento, è stata molto diplomatica: “Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo”, ha detto alle agenzie di stampa senza aggiungere altro.
LA VILLATA – A Giuseppe e Violetta, messi in minoranza nella Supermarket Italiani, andrà anche il 22,5% a testa della società La Villata che gestisce tutti gli immobili del gruppo, scorporati anni fa dalla società operativa. Il 55% sarà, però, sempre della ex moglie e della figlia Marina.
LASCITO ALL’ASSISTENTE – Una parte dell’eredità andrà anche a Germana Chiodi, la storica segretaria di Bernardo Caprotti e collaboratrice a lui molto vicina. Bernardo avrebbe lasciato a lei, secondo le prime indiscrezioni, la metà dei suoi risparmi personali, mentre l’altra metà sarà suddivisa tra i cinque nipoti. Risparmi la cui entità è ancora sconosciuta.