Amazon, se il futuro è (anche) nella distribuzione fisica

Il gigante dell’ecommerce si prepara a cambiare pelle e aprire fino a 2 mila supermercati tradizionali negli Stati Uniti
Amazon, se il futuro è (anche) nella distribuzione fisica

Doug McMillon, ceo della più grande catena distributiva al mondo, l’ha annunciato chiaramente durante l’ultimo incontro con gli azionisti. Per Walmart è giunto il tempo di guardare avanti sempre più come una società ecommerce. Dunque, meno investimenti nella distribuzione fisica, con una conseguente riduzione delle nuove aperture già previste, per lasciare spazio invece ai programmi rivolti al canale digitale. Una mossa tutta orientata a sfidare il business di Amazon che, a sua volta, si prepara però a invadere il campo avversario. Secondo alcune autorevoli testate americane, il colosso di Jeff Bezos sarebbe pronto a inaugurare almeno 20 supermercati fisici entro i prossimi due anni, cominciando dalle città di Seattle, Las Vegas, New York e Miami. Nello specifico, dieci store funzioneranno come punti di ritiro degli ordini effettuati online, mentre gli altri saranno formati tradizionali, con tanto di corsie, carrelli e prezzi estremamente competitivi. Anzi, Business Insider, citando documenti e fonti interne alla società, si spinge anche a ipotizzare che gli store avranno una superficie poco inferiore ai 3 mila metri quadrati.

IL PIANO – Il lancio di punti vendita fisici dedicati al grocery, dunque, avverrebbe in contemporanea con l’apertura di altre librerie fisiche, dopo quella già inaugurate a Seattle. Ma potrebbe contare su numeri ben più importanti, con circa 200 nuovi store all’anno fino al 2028. Lo stesso management di Amazon, del resto, avrebbe stimato che il mercato americano sarebbe in grado di accogliere almeno 2 mila negozi multifunzione, con un’offerta che comprende quindi i generi alimentari e i servizi di click & collect. Ancora secondo indiscrezioni, resterebbe però da sciogliere il nodo relativo al target di riferimento e, più precisamente, se destinare le strutture ai soli membri Prime.

UNA STRATEGIA CONTROCORRENTE – Sebbene Amazon stia studiando ormai da qualche anno l’ingresso nella distribuzione fisica, alcuni analisti associano questo proposito alle difficoltà finora riscontrate dal servizio Fresh. A quasi dieci anni dal debutto, infatti, la consegna a domicilio di cibi freschi è attiva in appena 17 città degli Stati Uniti, oltre che a Londra dallo scorso giugno. Da alcuni giorni, inoltre, il costo dell’abbonamento annuale è stato ridotto di quasi il 40%, con l’obiettivo di attirare nuova clientela e reagire alla crescente competitività del settore. Un nuovo approccio multicanale, insomma, permetterebbe di ridare slancio e nuova visibilità anche all’ecommerce.

 

© Riproduzione riservata