La frutta di Orsero va in Borsa con Glenalta

La società cofondata da Gino Lugli, ex Ferrero, ha trovato l'accordo con la famiglia ligure per una fusione che porterà GF Group a Piazza Affari
La frutta di Orsero va in Borsa con Glenalta

A un anno dalla quotazione sul mercato Aim di Milano, Glenalta ha finalmente trovato una società alimentare con cui andare in sposa. La creatura finanziaria che vede tra i promotori l’ex amministratore delegato di Ferrero Italia Gino Lugli ha, infatti, raggiunto l’accordo di massima per fondersi con la ligure GF group, il big della distribuzione di frutta fresca fondato dalla famiglia Orsero che negli ultimi anni ha avuto qualche problema finanziario di troppo, ma che adesso appare superato grazie alla ristrutturazione dei debiti bancari accettata dalle banche grazie all’arrivo di questo ‘cavaliere bianco’.

GF GROUP VERSO PIAZZA AFFARI – Grazie a questa operazione, Glenalta realizza quella che in gergo finanziario si chiama ‘business combination’, ovvero lo scopo ultimo della sua esistenza da Spac – special purpose acquisition company specializzata nell’alimentare. In altri termini, dopo aver raccolto 80 milioni di euro da circa 160 soci istituzionali e privati, li utilizzerà adesso per portare a termine un’acquisizione, tramite una fusione, che permetterà a GF group di quotarsi a Piazza Affari, rilanciare le sue sorti e di rafforzare il suo capitale per eventuali operazioni di crescita, anche con acquisizioni. La fusione è, però, sottoposta a una condizione risolutiva: non si farà se nell’assemblea dei soci Glenalta, prevista per il 30 novembre e 1 dicembre, più del 30% dei capitali raccolti sarà ritirato (diritto di recesso) dai rispettivi proprietari che non credono in quest’operazione.

GLI ORSERO NON AVRANNO PIU’ LA MAGGIORANZA – L’operazione è tecnicamente articolata ma il suo punto d’arrivo è rappresentato da una nuova società quotata che si chiamerà Orsero spa, posseduta per una quota variabile tra il 40 e il 49% dall’omonima famiglia. Raffaella Orsero sarà vice presidente e amministratore delegato e Antonio, l’ex numero uno estromesso dal cda dopo la sua fallimentare gestione non tornerà in consiglio. Avrà diritto, infatti, alla sola nomina di un amministratore indipendente e non operativo. La restante parte sarà dei tanti soci conferitori di Glenalta, cui spetteranno tra il 51 e il 60% delle quote, rivenenti da un aumento di capitale ad hoc. Alle banche creditrici, che hanno accettato di tagliare i loro debiti, andranno 25 milioni di euro – pagati dalla Spac -per l’acquisto di alcuni strumenti finanziari ‘partecipativi’ che valevano in partenza 114 milioni. Non esattamente un affarone per i 10 istituti coinvolti (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Carige ecc), visto che hanno perso circa 90 milioni, ma hanno permesso alla società di continuare la sua attività.

“LA SOCIETA’ E’ STATA RISTRUTTURATA FINANZIARIAMENTE – La futura Orsero spa sarà anche ripulita dalla disastrosa partecipazione in Cai-Alitalia, voluta a suo tempo da Antonio, dalle quote dei vettori aerei e dalla società argentina Mono Azul, che produce mele e per. “Quest’ultima società in particolare – spiega a Food Stefano Malagoli, uno dei promotori di Glenalta – ha causato i problemi economici e finanziari importanti a GF group, che hanno portato alla necessità di tagliare il debito per sopravvivere. Ma gli accordi prevedono la sua cessione, che risolverà la questione”. “Vicissitudini finanziarie a parte – continua Malagoli – GF group è un gruppo in pieno rilancio industriale leader nell’importazione e distribuzione di frutta nel bacino del Mediterraneo, che ha riportato vendite pro-forma nel 2015 per circa 617 milioni di euro con 500mila tonnellate distribuite, un margine operativo lordo di circa 27,5 milioni, un utile netto di circa 6,1 milioni ed una posizione finanziaria netta negativa per 106,7 milioni. Che diminuirà ulteriormente una volta che saranno entrata la liquidità di Glenalta”. Denaro fresco che sarà pari almeno a 30 milioni di euro fino a un massimo di 56 milioni. “Lo utilizzeremo per crescere, anche attraverso nuove acquisizioni cui stiamo già ragionando da tempo, in settori contigui al nostro”.

GINO LUGLI ENTRERA’ IN CDA – Il nuovo cda della società sarà composto da Paolo Prudenziati, ex numero uno di Chiquita che sarà presidente, Raffaella Orsero (vice presidente e a.d), Matteo Colombini (a.d, ex direttore finanziario), Luca Giacometti, Gino Lugli, cui si aggiungeranno gli indipendenti Armando de Sanna e Vera Tagliaferri. Per onor di cronaca, c’è da dire che anche Raffaella Orsero risulta indagata, così come il fratello, dalla procura di Genova in relazione al dissesto di Banca Carige insieme ad altri due membri della famiglia, nel secondo filone d’inchiesta sui presunti prestiti ‘facili’ della banca genovese alle imprese. Ai quattro fondatori di Glenalta (Giacometti, Lugli, Malagoli e Silvio Marenco) andranno in totale 300mila nuove azioni, numero che crescerà se le quotazioni del titolo saliranno sopra una certa soglia, a partire dai 10 euro cui sbarcherà in borsa.

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