La Cina riapre le porte al Gorgonzola

Annullato il blocco, scattato a sorpresa lo scorso agosto, delle autorità sanitarie cinesi nei confronti dei formaggi erborinati italiani
La Cina riapre le porte al Gorgonzola

Si potranno presto riavviare le esportazioni di Gorgonzola e degli altri formaggi erborinati in Cina. La buona notizia è stata comunicata ad Assolatte dall’Ambasciata italiana a Pechino. Il blocco a sorpresa sui formaggi erborinati – messo in atto a fine agosto dalle autorità di Pechino e denunciato dalla stessa Assolatte – ha messo a rischio un mercato molto promettente per i formaggi italiani. La situazione è stata sbloccata dal Ministero della Sanità cinese, che, in una nota, conferma che questi prodotti – pur superando i limiti previsti dalla normativa locale per i fermenti e i lieviti previsti – sono sicuri e possono essere commercializzati in Cina.

Una normativa da aggiornare

Si tratta di un risultato che arriva al termine di un intenso lavoro che ha coinvolto i Ministeri interessati e il Direttore Generale del Ministero della Salute nella sua recente visita in Cina. Risolto il problema contingente – precisa Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatteresta immutata l’esigenza a più lungo termine di collaborare con AQSIQ (l’agenzia cinese per la sicurezza alimentare) per far aggiornare l’attuale normativa sui prodotti caseari, evitando così il possibile ripetersi di nuovi blocchi alle nostre esportazioni. Su questo tema le ambasciate italiana e francese stanno lavorando ad un incontro tecnico a Pechino, nel corso del quale le autorità nazionali e comunitarie, con le delegazioni degli imprenditori, illustreranno alle controparti cinesi le caratteristiche di sicurezza che l’industria casearia conferisce ai formaggi erborinati. La notizia della positiva soluzione di questa emergenza ci fa ben sperare per il futuro. Il mercato cinese si sta facendo sempre più interessante per le nostre imprese – conclude Ambrosi. Tra 2015 e 2016 le vendite di formaggi italiani sono aumentate del 42%, arrivando a 2650 tonnellate. E nei primi 7 mesi di quest’anno c’è stato un ulteriore balzo in avanti: + 32% rispetto all’analogo periodo 2016, superando le 2,2 mila tonnellate.

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