Millennials vs Generazione Z, le scelte nel food

La ricerca di PwC rivela le abitudini delle due generazioni: l’ispirazione parte dai social, il negozio resta centrale e per la sostenibilità si paga anche il 20% in più.
Millennials vs Generazione Z, le scelte nel food

Millennials vs Generazione Z. Questo il titolo dell’indagine firmata dalla società di consulenza Pwc, presentata al G7 dell’Agricoltura, e volta a mettere a confronto le scelte d’acquisto nel settore alimentare dei Millennials (nati tra il 1980 e il 1994) e della Generazione Z (nati tra il 1995 e il 2010). Oltre 3.150 ragazzi italiani hanno preso parte alla ricerca, interpellati sulle proprie preferenze di acquisto in termini di ispirazione, esperienza e consegna.

Ispirazione digitale e fiducia nel brand

Per entrambe le generazioni l’ispirazione all’acquisto passa principalmente attraverso i social network, meno dai siti web. In particolare, i social più consultati dai giovani sono quelli di tipo “visivo” come Instagram e YouTube (58% per la Generazione Z contro il 40% per i Millennials), seguiti da Facebook e Twitter (49% Generzione Z, 50% Millenials). Più distaccati appaiono, invece, i siti web dei rivenditori individuali (34% vs 36%), quelli dei multimarca (30% vs 28%) e i siti di confronto prezzi (20% vs 26%). Sempre più fondamentale, dunque, diventa la presenza attiva dei retailer dell’alimentare su questi canali, utilizzati per scoprire nuovi marchi e brands dal 51% della Generazione Z e dal 49% dei Millennials, così come per consultare recensioni e commenti (rispettivamente 49% e 48%) e per ricevere offerte promozionali (49% e 48%). In ogni caso, Internet a parte, il fattore che ancora oggi influenza maggiormente le scelte nell’alimentare rimane la fiducia del consumatore nel brand, indicata dal 37% degli interpellati come primo driver d’acquisto, seguita dal programma fedeltà (18%) e dalla presenza nell’offerta di prodotti non trovabili altrove (9%). Gli aspetti che, invece, rendono l’acquisto online interessante sono: la sua maggiore praticità in termini di accessibilità a ogni ora (indicato dal 34% della Generazione Z e dal 29% dei Millennials); le maggiori promozioni disponibili rispetto ai canali fisici (24% per entrambi); la disponibilità esclusivamente online dei prodotti desiderati (rispettivamente il 19% e il 16%).

Al supermercato si, ma con lo smartphone

Tuttavia il negozio fisico rimane il canale preferito da ambo le generazioni, in particolare per gli acquisti più frequenti, come i generi alimentari: in questo caso gli acquisti online avvengono su base quotidiana per una minima parte degli intervistati, mentre quelli giornalieri nei retailer fisici sono indicati dal 7% della Generazione Z e dal 9% dei Millenials. C’è da dire, però, che anche in questo caso la tecnologia non viene messa del tutto da parte, e lo smartphone assume un ruolo sempre più importante durante l’esperienza d’acquisto: il 60% dell’intero campione lo usa per cercare informazioni sui prodotti; il 52% per il pagamento; il 59% per confrontare il prezzo con i concorrenti; il 36% legge recensioni sulle referenze e il 33% accede a buoni sconto e codici promozionali.

La ricerca della sostenibilità

Gli ultimi dati che emergono dalla ricerca di PwC riguardano la sostenibilità, che si afferma come un driver chiave per le nuove generazioni. Molti giovani, infatti, ricercano informazioni sull’approccio sostenibile di un brand o di un retailer direttamente in negozio (il 32% della Generazione Z), così come sul sito web ufficiale (il 27%), sui social media (il 32%), su altri siti generici (il 19%) o attraverso il passaparola (18%). Si tratta di un’attenzione che si traduce nella disponibilità a pagare un sovrapprezzo del +10% (indicato dal 25% degli intervistati) o anche del +20% (per il 20%) a fronte di un prodotto a minor impatto sociale e ambientale.

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