Fico apre i battenti

Il 15 novembre a Bologna l'inaugurazione, alla presenza del premier Paolo Gentiloni, della cittadella del cibo più grande del mondo che sarà gestita da Eataly e Coop Alleanza
Fico apre i battenti

Debutta oggi in grande stile Fico – al secolo Fabbrica Italiana Contadina – la cittadella del cibo più grande al mondo con sede a Bologna, concepita dall’estro del fondatore di Eataly Oscar Farinetti. A sei giorni dall’apertura al pubblico, fissata per martedì 15 novembre alle 16.30, oggi l’anteprima assoluta. Una giornata che ha messo l’Italia al centro del mondo, alla quale hanno partecipato il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri Vincenzo De Luca e Gianni Bastianelli, direttore di ENIT, Agenzia Nazionale del Turismo, insieme al sindaco di Bologna Virginio Merola, al fondatore di Eataly Oscar Farinetti, all’amministratore delegato di Fico Eataly World Tiziana Primori, al presidente della Fondazione Fico Andrea Segrè, al direttore generale del CAAB Alessandro Bonfiglioli e al direttore generale di Prelios Sgr Andrea Cornetti.

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L’obiettivo

La volontà dichiarata della società di gestione Fico Eataly World – frutto di una joint venture paritetica tra Eataly e Coop Alleanza – è legare le iniziative commerciali a quelle informative, all’interno dello spazio che è già stato etichettato come la “Disneyland del cibo” Made in Italy. Non a caso proprio di fronte all’ingresso, che fino a un anno fa era la porta d’accesso del mercato ortofrutticolo, si trova la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Con la Fondazione Fico per l’Educazione alimentare e la Sostenibilità collaborerà anche un’altra Università: quella delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, fondata dall’alfiere della biodiversità Carlo Petrini.

Come è fatto

La Fabbrica Italiana Contadina ha mostrato per la prima volta dal vivo i sui 100.000 metri quadrati dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano, progettati dall’architetto Thomas Bartoli: 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 cultivar, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e l’allevamento nazionali; 8 ettari coperti con 40 fabbriche di alimentari in funzione, che hanno prodotto tutti gli ingredienti più celebri della tavola italiana; oltre 40 luoghi ristoro allestiti e animati, dai bar fino ai chioschi di cibo di strada ed ai ristoranti stellati, che hanno offerto assaggi, degustazioni e brindisi di squisitezze dolci e salate, vini, birra, liquori; 9.000 metri quadrati di botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola; le aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; le 6 aule didattiche e le 6 grandi “giostre” educative in funzione, per far sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro; il centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone, con spazi per teatro e cinema; i corsi e gli eventi che animeranno tutti gli spazi di Fico. In funzione dalla Stazione centrale di Bologna anche gli autobus “vestiti” con i colori di Fico, che entreranno in servizio di linea dal 14 novembre, e, nel parco, il trenino che segue il percorso esterno e le biciclette a tre ruote con cui fare la spesa muovendosi nella pista ciclabile interna. Per scoprire, apprendere e degustare le meraviglie della biodiversità italiana, capire la nostra agricoltura e la trasformazione alimentare che ha reso celebre il Made in Italy, il Parco ha consentito di vivere, per tutto il giorno, decine di esperienze. Ad esempio, gli ospiti hanno potuto vedere la preparazione della pasta, fatta a mano e a macchina, l’olio uscire dal frantoio, imparare a fare le caramelle; stupirsi, apprendere e divertirsi con le esperienze nelle giostre multimediali; assaggiare i prodotti freschi e fragranti, appena usciti dalle fabbriche; vedere e toccare gli animali e i prodotti della terra; conoscere i protagonisti del Parco e le 150 aziende coinvolte nella sua realizzazione.

Investimenti e opportunità

L’investimento grazie a quale Fico sta per vedere la luce ammonta a 120 milioni di euro. Per metà provenienti da vari investitori istituzionali, comprese quasi tutte le casse previdenziali, e da Banca Intesa Sanpaolo. La forma scelta è quella di quote del fondo immobiliare Pai gestito da Prelios, che ha ottenuto una concessione sull’intera area per i prossimi 40 anni. Azionisti pubblici, il Comune e la Camera di Commercio di Bologna. Obiettivo: un fatturato di circa 90 milioni di euro entro tre anni.

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