Grocerant, le catene giapponesi reinventano il loro business

Come già accade negli Stati Uniti, anche i big retailer nipponici investono sul mix tra grocery store e restaurant. Una formula che promette margini elevati
Grocerant, le catene giapponesi reinventano il loro business

I Millennials americani li apprezzano perché pratici e convenienti, oltre che spesso ben forniti di cibo salutista, piatti gourmet e sapori alternativi. Da Whole Foods a Kroger, del resto, non sono certo pochi i retailer statunitensi impegnati a investire sui grocerant, sfruttando una tendenza che invece penalizza i player più generalisti, a cominciare da Walmart. Ma la moda dei mix tra grocery store e restaurant, che negli Usa genera un fatturato superiore ai 10 miliardi di dollari, comincia rapidamente ad affermarsi anche nei mercati asiatici. In prima fila c’è il Giappone, dove tanti player della distribuzione hanno fiutato l’opportunità di assicurarsi margini elevati, attirando più clienti nei loro store e migliorando sensibilmente la shopping experience. Nel Paese del Sol Levante, tuttavia, i consumatori più interessati a questa formula non sarebbero tanto i giovani della Generazione Y, quanto piuttosto gli anziani e le famiglie numerose in cui lavorano entrambi i genitori, oltre che i single. Tutti target poco propensi a trascorrere molto tempo tra i fornelli.

I progetti di Aeon

Principale protagonista dell’ascesa dei grocerant è sicuramente Aeon Retail, che dallo scorso anno porta avanti un piano per attrezzare almeno 30 negozi all’anno, prevedendo in ciascuno di essi spazi dedicati per circa 50 persone. Gran parte delle pietanze servite e degli ingredienti utilizzati sono disponibili per l’acquisto anche sugli scaffali. Ciò consente di avere un notevole risparmio nei costi di approvvigionamento e quindi di proporre menu più convenienti anche del 30% rispetto ai ristoranti.

Il piano di Seijo Ishii

Molto attiva è anche Seijo Ishii, catena di fascia alta che in genere si affida a superfici ridotte, spesso all’interno di location strategiche, come le stazioni ferroviarie della capitale nipponica. Negli ultimi mesi infatti il player ha accelerato l’aperura di wine bar e ristoranti, anche con la speranza di superare le difficoltà legate alla crescente concorrenza del canale online.

Il modello americano

Nel frattempo, Seven & I Group lavora alacremente per introdurre i grocerant nelle sue insegne YorkMart e Ito-Yokado, annunciando di volersi rifare direttamente ai modelli a stelle e strisce. Nel mirino del rivenditore, concentrato ultimamente sul trend salutista, ci sono anzitutto le donne lavoratrici alla ricerca di pasti pronti.

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