De Castro: direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali

Al Parlamento Europeo si apre il confronto per la creazione obbligatoria di Authority nazionali che possano raccogliere le denunce anonime dei produttori
De Castro: direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali

Abbiamo avuto il primo e costruttivo confronto in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo sul dossier che i nostri produttori aspettavano da dieci anni: la proposta di direttiva presentata dal Commissario europeo Phil Hogan il 12 aprile scorso sulle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera alimentare. Un dossier fondamentale per le importanti novità che apporta, come la creazione obbligatoria di un’Authority nazionale per raccogliere le denunce anonime di produttori, ma che come Parlamento vogliamo rendere ancora più ambizioso. Lo annuncia Paolo De Castro, Vice presidente della Commissione Agricoltura e relatore del rapporto sulla proposta dell’Esecutivo UE, convinto di disporre dello strumento giuridico per proseguire nel percorso di riequilibrio dei rapporti nella catena alimentare: rafforzando il ruolo degli agricoltori, l’anello più debole. Una proposta presentata dallo stesso Paolo De Castro anche dieci giorni fa a Parma, in occasione del Food Summit 2018.

Le norme in discussione

Continua De Castro: Punti principali della posizione del Parlamento saranno l’inclusione nelle norme europee di tutte le produzioni agricole (quali florovivaismo e mangimistica), il rafforzamento dei poteri delle autorità di controllo nazionali e la fissazione di tempistiche di reazione certe alle denunce degli operatori, il miglioramento e ampliamento delle definizioni e delle pratiche commerciali sleali. Il tempo stringe, e sono deciso a portare la posizione della ComAgri al voto dell’Assemblea entro ottobre, per chiudere l’intero iter durante questa legislatura. Per questi motivi – conclude l’europarlamentare – la ComAgri deve rimanere la commissione responsabile nella gestione del dossier, e non condividere la responsabilità con la Commissione Mercato interno come da loro richiesto. Anche per poter ripartire da quanto ottenuto con l’Omnibus in materia di miglioramento delle prerogative negoziali degli agricoltori italiani ed europei.

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